I detenuti al Papa: “Venga a trovarci”

(red.) Una accorata lettera indirizzata a Papa Francesco, per chiedere a Sua santità di visitare il carcere di Canton Mombello a Brescia. L’hanno scritta 300 detenuti della casa circondariale, facendo appello al Pontefice perché “ci aiuti a dimostrare che anche noi facciamo parte di quella cosa che si chiama vita”.
Un appello messo nero su bianco in cui i carcerati sottolineano come “Qui prevale la certezza e la paura di essere abbandonati. Ma quest’anno è l’Anno della Fede e la Fede vince ogni paura. Passiamo venti ore al giorno rinchiusi nelle celle, buttati sulle brande e per noi sono ricorrenti i sogni che non sono realtà ma il sogno che sua Santità ci venga a trovare, solo Sua Santità può farlo diventare realtà”.
Facendo riferimento alla città natale di Papa Paolo VI i detenuti ‘bresciani’ sottolineano come la struttura di via Spalti San Marco sia il “secondo carcere più sovraffollato d’Italia,dove si sopravvive ai limiti della tortura e in condizioni disumane”.
Per i 300 firmatari della missiva al Vaticano “hanno più dignità i polli, i conigli, i cani e i maiali che vivono in luoghi più spaziosi dei nostri. Sì perché viviamo in cinque in celle di 4 metri per 2 dove ci dovrebbe stare una persona”.
Disperazione, ma anche speranza nelle parole dei detenuti a Canton Mombello che chiedono apertamente al Papa di andarli a trovare. “Papa Francesco”, scrivono, “non far sì che riceviamo l’ennesima delusione della vita”.