A Ghedi ed Aviano le atomiche di Obama

Secondo il Guardian, 70 ordigni nucleari Usa custoditi in Italia saranno adeguati per il lancio con gli F-35. 50 sono nella base militare friulana, 20 in quella bresciana.

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(red.) Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, è accusato da alcuni esperti nucleari di aver fatto retromarcia sul disarmo, visto che è emerso un piano da oltre dieci miliardi di dollari per aggiornare e migliorare le armi di cui il Paese dispone in Europa e in particolare in Italia, a Ghedi, nel bresciano e ad Aviano. A parlarne è il Guardian.
Secondo il piano, quasi 200 bombe a caduta libera B61, prodotte nel periodo della Guerra Fredda,che Washington conserva in Belgio, Olanda, Germania, Italia (Aviano e Ghedi, appunto) e Turchia, saranno modificate in modo da diventare bombe guidate (o intelligenti), progettate per colpire con precisione uno specifico bersaglio e minimizzare i danni collaterali, da montare sugli Stealth F35.
“Sarà un significativo aggiornamento della capacità nucleare degli Stati Uniti in Europa” ha detto Hans Kristensen, esperto della Federazione degli scienziati nucleari. “Va contro la promessa di Obama, fatta nel 2010, di non dislocare nuove armi”. Gli Stati Uniti, tre anni fa, hanno promesso nel Nuclear Posture Review di ridurre il numero delle armi nucleari e di non sviluppare nuove testate.
Gli Stati Uniti avrebbero in programma di spendere dieci miliardi di dollari per ‘allungare la vita’ alle B61 e un ulteriore miliardo per dotarle di alette stabilizzatrici. “Significa far tornare le bombe intelligenti in Europa e la gente è preoccupata che possa rendere le armi nucleari più fruibili”, ha aggiunto Kristensen.
Gli Stati Uniti hanno risposto affermando che le alette stabilizzatrici non rappresentano un cambiamento significativo e che Obama non ha intenzione di interrompere il piano per un graduale disarmo, mantenendo l’obiettivo di liberare il mondo dalle armi nucleari.
Obama e il presidente russo, Vladimir Putin, torneranno probabilmente a parlare di disarmo e del sistema di difesa missilistico in Europa, che ha creato contrasti tra i due Paesi, a giugno, quando si incontreranno in Irlanda del Nord per il vertice del G8. “E’ criminale profondere miliardi di dollari per le B61, per armi la cui missione è evaporata con la fine della Guerra Fredda” ha detto Joseph Cirincione, presidente del Ploughshares Fund, gruppo di pressione che si batte contro le armi di distruzione di massa.
“L’Italia deve dire di no a questa follia”.  Lo afferma l’on. Giulio Marcon di Sinistra Ecologia Libertà in relazione alla notizia riportata dal “Guardian” sul un piano USA da oltre dieci miliardi di dollari per aggiornare e migliorare le armi di cui il Paese dispone in Europa.
“Dopo questa notizia”, continua l’on. Marcon, “ancora più forte è la convinzione della necessità di cancellare immediatamente la partecipazione dell’Italia al programma di acquisizione e costruzione dei cacciabombardieri F35. Si tratta di aerei che non servono per le missioni di pace e per difendere il paese, ma solo per fare la guerra e oltretutto per portare ordigni nucleari”.
“Il Parlamento discuta immediatamente la mozione presentata da Sel”, ha continuato il parlamentare, “per la sospensione della partecipazione italiana al programma F35 e chiediamo la completa denuclearizzazione del territorio italiano. Nelle basi di Ghedi e di Aviano”, ha concluso l’on. Giulio Marcon, “non dovranno più essere presenti ordigni atomici: chiediamo al governo italiano di attivarsi subito con la Nato gli Stati Uniti per la loro rimozione”.

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