Green Hill, rinvio a giudizio per due dirigenti

Si tratta del comandante della Polizia locale di Montichiari, Cristian Leali, e di un funzionario di Regione Lombardia. L'udienza è fissata per il 18 settembre.

(red.) Chiesto il rinvio a per il capo dei vigili di Montichiari e per il dirigente del servizio veterinario della Regione Lombardia coinvolti nel procedimento contro Green Hill, l’allevamento di cani beagle del bresciano finito al centro di una bufera mediatica e giudiziaria.
Il 18 settembre è fissata l’udienza preliminare per Cristian Leali, che deve rispondere di omessa denuncia e falso in atto pubblico, e per il dirigente regionale accusato di aver autorizzato il canile a tatuare i beagle. Archiviata invece la posizione del sindaco di Montichiari Elena Zanola, poiché il primo cittadino non aveva le competenze né i poteri per revocare o sospendere la licenza dell’impianto.
Nelle motivazioni della sentenza della Cassazione, datata 28 febbraio, che ha accolto il ricorso presentato dalla Procura di Brescia, annullando con rinvio l’ordinanza con cui il tribunale del Riesame di Brescia aveva ordinato il dissequestro dei cuccioli, si legge che, secondo i giudici, i cuccioli sono vittima di maltrattamenti. Tra le pratiche contestate la stessa tatuatura degli animali e l’inserimento di micro chip.
Per i giudici romani è sussistente il “fumus” del reato di maltrattamenti e uccisione di animali contestato all’amministratrice della società, al veterinario e al direttore dell’allevamento di Montichiari.

 

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