A Milani l’onorificenza di Grande Ufficiale

Al presidente della “Casa della Memoria” di Brescia il titolo per i meriti legati alle attività svolte nell'ambito della Giornata in memoria delle vittime del terrorismo.

(p.f.) A Manlio Milani l’onorificenza di Grande Ufficiale assegnata dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per i meriti legati alle attività svolte nell’ambito della Giornata in memoria delle vittime del terrorismo.
Lo hanno annunciato i due delegati alla Casa della Memoria di Comune e Provincia, gli assessori Paola Vilardi e Aristide Peli. “Un’onorificenza importante per la nostra città”, ha commentato Vilardi, “Milani si è sempre speso per la ricerca della verità e ha tenuto insieme le istituzioni in questi anni. Ci siamo spesso incontrati a Casa della Memoria, proprio con l’obiettivo comune di trovare la verità, andando oltre le appartenenze politiche e ideologie. Brescia ha rappresentanti straordinari e questo riconoscimento va proprio nel senso di riconoscere la figura di Milani come colui che si è speso per una buona causa”.
Insieme a Milani, sono stati insigniti dell’onorificenza del Presidente della Repubblica anche: Dante Notaristefano (presidente Aiviter)  Mariella Magi (presidente associazione memoria), Carlo Alfredo Maria Arnoldi (presidente associazione famiglie piazza Fontana), Daria Bonfietti (presidente associazione famiglie Ustica), Maria Cristina Caprioli (associazione famiglie 2 agosto Bologna), Antonio Celardo (presidente assocazione famiglie treno 904), Alberto Conci (editrice Il Margine), Paolo Dendena (associazione Famiglia Piazza Fontana), Silvia Giralucci, Giovanna Maggiani (presidente associazione famiglie via dei Georgofili Firenze), Agnese Moro, Ilaria Moroni (coordinatrice rete archivi), Eugenio Occorsio, Benedetta Tobagi.
“E’ un premio alla città ma soprattutto alla persona”, ha sottolineato Peli, “ un uomo che si distingue per l’equilibrio, quello che manca a tanti politici oggi. In questi anni ha sempre lottato per ricerca di verità, ma si è anche impegnato per l’educazione dei più giovani, andando nelle scuole a parlare ai ragazzi. Un esempio per tutti, perché ha saputo scindere la sua drammatica esperienza personale dal suo ruolo di rappresentante di Casa della Memoria”.
Le onorificenze non saranno però consegnate dal presidente uscente Napolitano. Non sono ancora state comunicate indicazioni precise, ma è molto probabile che Milani sarà insignito del titolo a Brescia, dalle mani del Prefetto, il 9 maggio.
“Credo che in un momento come questo”, ha spiegato Milani, “in cui sembra quasi che le istituzioni debbano essere distrutte, quanto meno messe in discussione, il fatto che Napolitano abbia voluto riconoscere che un gruppo di cittadini si sia impegnato in maniera decisiva in questi anni per portare avanti la memoria del Paese, è un gesto estremamente importante. Un modo per ristabilire quel rapporto che sentiamo a volte smarrito tra cittadini e istituzioni”. Quanto al fatto che lo Stato che riconosce il merito di Milani è lo stesso che ancora non ha rivelato la verità sulla strage di piazza Loggia, Milani dimostra il consueto equilibrio.
“E’ vero che c’è questa ambivalenza, ma dobbiamo avere il senso delle istituzioni e sapere distinguere, altrimenti perdiamo il senso dello Stato, che è il senso dell’appartenenza, che ha portato alla violenza fascista. L’ambivalenza fa parte della quotidianità, dobbiamo lottare, opporci, ma senza mai perdere di vista le regole e il loro rispetto. Ciò che non sappiamo lo dobbiamo a uomini dello Stato, ciò che sappiamo lo dobbiamo parimenti a uomini dello Stato. Questo non dobbiamo mai metterlo in dubbio”.

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