Recapitato a mano l’ordigno esplosivo

Secondo gli agenti il pacco giunto all'Europol di Brescia non sarebbe stato spedito per via postale. Seguita la pista dei gruppi anarchici.

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(red.) Proseguono le indagini delle forze dell’ordine sul pacco bomba recapitato all’Europol di Brescia, che ha sede in via Cipro. La spedizione non sarebbe avvenuta per via postale. Nonostante i francobolli, infatti, qualcuno avrebbe recapitato il plico a mano, e potrebbe essere stato ripreso da alcune telecamere a circuito chiuso della zona.
I ros dei carabinieri, coordanti dal sostituto procuratore Valeria Bolici, stanno ora valutando la costruzione della bomba artigianale. Nel pacco era contenuto una custodia cd in similpelle, una molletta, una batteria a nove volt, una mini lampadina e una sacchettino di polvere pirica. I militari stanno cercando di capire se non ci sia stato lo scoppio per un guasto fortuito o per una precisa volontà di chi ha fatto recapitare l’ordigno.
Per il momento le piste seguite dagli inquirenti sono molteplici, dato che non c’è stata alcuna rivendicazione. Ci sarebbero delle similitudini con il pacco recapitato al quotidiano La Stampa, anche se sono ancora da dimostrare. Tuttavia secondo i militari la pista più probabile porta ai  gruppi eversivi anarchici.

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