Comezzano, nuovo picchetto antisfratto
Martedì mattina 40 attivisti di Diritti per tutti e del Comitato provinciale, ha bloccato il terzo accesso dell'ufficiale giudiziario verso una famiglia di immigrati.
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(red.) Dopo un mese, quello di marzo, in cui la mobilitazione antisfratto ha segnato diversi episodi e portato ad una nuova discussione del problema in Prefettura a Brescia, con la conquista di passaggi da casa a casa per alcune difficili situazioni, tornano i picchetti.
Martedì mattina una muraglia umana, composta da oltre 40 attivisti dell’Associazione Diritti per tutti e del Comitato provinciale contro gli sfratti, ha bloccato il terzo accesso dell’ufficiale giudiziario a Comezzano di Cizzago, paese di 3700 abitanti della bassa occidentale, governato, viene sottolineato in una nota di radio onda d’urto, “da un’amministrazione di Pdl-Lega che non offre soluzioni alternative alla famiglia sotto sfratto: una famiglia composta da un immigrato – con due figli di 3 anni e mezzo e 2 anni, in Italia dal 1989, prima operaio e in seguito carpentiere fino al 2011, quando anche nel “triangolo bresciano dell’edilizia” si è abbattuta la crisi, mietendo migliaia di posti di lavoro”. La ditta del capofamiglia è fallita senza che gli venissero pagati gli ultimi stipendi.
Lo sfratto è stato bloccato e rinviato al 21 maggio prossimo. Mercoledì è programmato un picchetto a Brescia, in via Privata De Vitalis nr 5, traversa di Via Sardegna, “per difendere”, viene spiegato, “una famiglia con tre bambini di 11, 6 e 4 anni. Il Comune è disponibile a prorogare il piano di contenimento sfratti garantendo il pagamento di altri 6 mesi di affitto ma il proprietario non ne vuole sapere”. L’appuntamento è fissato alle 8. La mobilitazione di questi giorni intende anche rilanciare gli obiettivi della campagna “Stop agli sfratti”: moratoria immediata degli sfratti per morosità incolpevole; realizzazione di un centro di emergenza abitativa nei prefabbricati dove alloggiavano gli operai della metropolitana a S Polo; occupy sfitto.
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