Staminali, Brescia: Sofia può continuare le cure

Sì alla seconda infusione del trattamento per la bimba di 3 anni e mezzo affetta da una malattia degenerativa. Torino invece dice no alla stessa terapia per una donna.

(red.) Via libera dagli Spedali Civili di Brescia alla seconda infusione di staminali per Sofia, la bimba di 3 anni e mezzo affetta una grave malattia degenerativa, la leucodistrofia metacromatica, che provoca cecità, vomito, immobilità, la cui terapia era stata interrotta dopo lo stop imposto da un giudice fiorentino. La comunicazione alla famiglia della data del ricovero è attesa entro 48 ore.
Per il ministro della Salute, Renato Balduzzi, “quanto è stato fatto concilia il rispetto delle norme e delle sentenze della magistratura con la situazione eccezionale nella quale si trova la bambina”. Balduzzi ha aggiunto che “si tratta di quella soluzione concreta che, incontrando i genitori di Sofia mi ero impegnato a favorire entro sette giorni”.
Soddisfazione è stata espressa anche dal legale della famiglia, Giuseppe Conte. “Questo risultato costituisce l’affermazione di un principio di civiltà giuridica: il diritto di Sofia, e di chiunque si trovi nella sua stessa condizione, di proseguire nel trattamento terapeutico concordato con i responsabili sanitari e per il quale è stato prestato specifico consenso informato”.
Precedentemente il ministro Balduzzi aveva spiegato che “non è il ministero a decidere se una terapia deve essere interrotta oppure no”, ma che nei mesi scorsi l’Aifa aveva effettuato accertamenti e ispezioni, mentre la magistratura aveva aperto alcune inchieste sul caso della Stamina Foundation. “I risultati dell’indagini dell’Aifa hanno detto che”,  ha precisato il ministro, “il trattamento al quale era sottoposta Sofia era dannoso per la sua salute. Per questo la cura è stata interrotta”. Obiezione a cui ha sempre ribattuto la mamma di Sofia: “Dopo la prima infusione, è migliorata sotto diversi aspetti e soprattutto ha avuto salva la vita”.
Dopo la prima infusione di staminali, infatti, un giudice di Firenze aveva imposto l’interruzione della cura. A Firenze, sul caso di Sofia era intervenuto anche il Consiglio comunale, con un appello al ministro della Sanità affinché la piccola possa essere curata con le staminali. E della vicenda si sono interessati anche Adriano Celentano e la trasmissione “Le Iene”.
A Torino, invece, lunedì, la corte d’appello ha invece respinto la richiesta di sottoporre una giovane donna affetta dal morbo di Niemann Pick alla terapia a base di cellule staminali messa a punto dalla Stamina Foundation, il cui protocollo è contestato dal ministero della Salute e dall’Aifa.

 

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