Il Maryland mette al bando le armi Beretta

Una proposta di legge dello Stato americano potrebbe mettere a rischio la produzione del mitragliatore Arx 160, realizzato dalla ditta bresciana negli States.

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(red.) Dopo i recenti massacri a colpi di armi da fuoco nelle scuole americane, ora, a rischiare di chiudere la propria produzione c’è la fabbrica bresciana Beretta ad Accokeek, nel Maryland, a sud di Washington.
Una proposta di legge presentata la scorsa settimana al Parlamento dello Stato del Maryland potrebbe infatti mettere al bando il fucile mitragliatore Arx 160, utilizzato dalle truppe speciali e reso popolare dal videogame “Call of Duty” e prodotto dall’azienda italiana che ha investito, come riporta il Washington Post, un milione di euro nella produzione del fucile ad uso civile, con prospettive di ampliamento dell’impianto in terra americana.
Dopo questa proposta di legge, però, l’azienda valtriunplina starebbe pensando di spostare la produzione altrove. Sotto la lente c’è anche la pistola Beretta calibro 9, utilizzata da tutti i soldati americani, da molti dipartimenti di polizia e dall’esercito iracheno, sarebbe vietata a causa del suo ampio caricatore di 13 proiettili.
Jeffrey Reh, consigliere legale della Beretta per gli Stati Uniti e capo dell’azienda del Maryland, ha già annunciato (e avvertito) lo Stato a stelle strisce, che, se la fabbrica fosse costretta al trasloco altrove si perderebbero 300 posti di lavoro, come già accaduto quando, negli anni ’90, un’altra legge restrittiva sulla produzione di armi costrinse la Beretta a spostare il suo quartiere generale in Virginia.

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