Tosoni dal carcere: “Temo per la mia vita”

Il 28enne di Montichiari, accusato di un duplice omicidio a Fortaleza, continua a protestare la propria innocenza. Contro di lui la testimonianza di due minori.

(red.) Nel carcere di Itaitinga, in Brasile, in regime di isolamento, Massimiliano Tosoni, il 28enne bresciano accusato del duplice omicidio avvenuto in un residence di Fortaleza una ventina di giorni fa, teme per la sua vita.
Il timore era già stato espresso dall’ex assicuratore di Montichiari, una carriera da rapinatore in patria, poco prima di consegnarsi alle autorità che gli stavano dando la caccia da due settimane.
E dalla cella Tosoni continua a ribadire la propria innocenza, a cui gli inquirenti brasiliani non credono. La polizia ha definito un “fantasy” la ricostruzione della drammatica giornata costata la vita ad Andrea Macchelli, imprenditore modenese di 48 anni, e a un 25enne brasiliano, Hedley Lincoln Dos Santos, funzionario di una agenzia di cambio.
Tosoni ha detto di essere stato vittima di un sequestro da parte di tre minorenni carioca che sarebbero anche gli autori dell’orrendo delitto, realizzato a scopi di rapina.
Per gli investigatori, invece, non ci sarebbero dubbi:  è lui il pianificatore e l’esecutore materiale della trappola mortale costruita per entrare in possesso del denaro che l’ altro italiano avrebbe dovuto cambiargli, circa 50mila reais.
Tosoni, pur proclamandosi innocente, ha atteso 18 giorni prima di costituirsi e questo, secondo quanto da lui stesso riferito, su suggerimento del suo legale, in attesa di conoscere le imputazioni a suo carico.
Ad incastrare il bresciano le dichiarazioni rese alla polizia da due degli adolescenti presenti nel residence al momento dell’omicidio.  Tosoni era fuggito a bordo di un’auto rubata, una Toyota Corolla, sottratta ad un automobilista che ha riconosciuto il 28enne come l’uomo che, puntandogli una pistola al volto, gli ha intimato di consegnare le chiavi della vettura e, anche, il telefono cellulare.
Gli inquirenti, inoltre, ritengono affidabili le testimonianze dei due minorenni, fermati poche ore dopo la fuga. I ragazzini avrebbero detto di non avere avuto la parte del bottino promessa, perché rifiutatisi di uccidere i due uomini. Gli agenti di polizia sostengono inoltre che Tosoni avrebbe conosciuto i tre minorenni attraverso il cugino di uno dei tre,conosciuto nel carcere brasiliano in cui era finito nel 2009. Un episodio che però viene negato dal giovane monteclarense.
Da Montichiari, intanto, è in partenza per il Brasile la madre di Tosoni, che si receherà in carcere per conoscere le effettive condizioni di salute del figlio.

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