Tosoni: “Io innocente, vittima di un sequestro”

Il 28enne bresciano, ricercato in Brasile per un duplice omicidio, ha raccontato la sua verità al Bresciaoggi. Lunedì si è consegnato alla polizia, che non gli crede.

(red.) Si è consegnato alla polizia brasiliana Massimiliano Tosoni, l’ex  assicuratore di Montichiari (Brescia), ricercato nel paese carioca per il duplice omicidio di due uomini, un italiano ed un brasiliano.
Tosoni, 28 anni, e un curriculum da rapinatore in patria, ha telefonato al quotidiano Bresciaoggi per raccontare la sua verità.
Al giornale bresciano, come riporta l’edizione odierna, il giovane ha detto di essere innocente e di essere vittima di un sequestro lampo.
Tosoni ha dichiarato di essere stato usato come “esca” e quindi come “capro espiatorio”, ma di non avere ucciso, nel suo alloggio di Fortaleza, Andrea Macchelli, imprenditore modenese di 48 anni e Hedley Lincoln Dos Santos, 28enne, cambiavalute.
Alle 13 di lunedì Tosoni si è costituito alla polizia che lo stava cercando da 18 giorni.
Come immaginato dagli investigatori, il ragazzo non aveva mai abbandonato il Brasile e, negli ultimi giorni, era stato anche individuato il suo nascondiglio nel quartiere di Fatima. I poliziotti stavano per catturarlo, ma Tosoni ha voluto anticiparli consegnandosi spontaneamente.
Il 28enne monteclarense ha raccontato a Bresciaoggi di essere stato preso come ostaggio in un sequestro lampo finalizzato a rubare il denaro del cambiavalute. Sarebbero stati i due minorenni arrestati dopo la fuga ad accusare Tosoni di avere organizzato e realizzato il duplice delitto.
Accuse false, secondo Tosoni che ha spiegato la sua versione dei fatti di quella giornata: il 28enne si sarebbe trovato nella zona di Estela dove è stato avvicinato da due adolescenti locali, i quali, con un coltello in pugno e armati di pistola, lo avrebbero  convinto che un altro complice stava tenendo in ostaggio la compagna e il figlioletto.
Quindi sarebbe stato costretto a guidare fino al residence dove aveva affittao un alloggio proprio dal 48enne di Modena: una volta all’appartamento, sempre sotto minaccia, avrebbe fatto salire i due ragazzini e solo a quel punto è scattato l’agguato.
Tosoni sarebbe stato costretto a chiamare Macchelli per lo scambio di valuta. Il 48enne italiano ed il suo agente di cambio, una volta arrivati nel residence, sarebbero dunque stati ammanettati dai minorenni, mentre Tosoni veniva spinto in cucina per essere a sua volta legato. Ma proprio in quel momento, stando al racconto del bresciano, sarebbe suonato il citofono e la baby gang, nell’altra stanza, avrebbe compiuto la mattanza.
Quindi, Tosoni sarebbe stato costretto a guidare, per coprire la fuga dei minorenni brasiliani.
Con lui Tosoni avrebbe avuto solamente lo zaino con i biglietti aerei per sè e per la sua famiglia, acquistati per fare ritorno in Italia.
Come mai Tosoni non si è consegnato subito alla polizia? Secondo quanto riferito dal 28enne, sarebbe stato il suo avvocato a consigliargli di attendere per conoscere le accuse che i giovanissimi avevano formulato contro di lui. Nei giorni successivi ha visto la sua foto e dil suo nome sbattuti in prima pagina ed indicati come l’autore del massacro. Il bresciano ha detto anche di avere pensato di sconfinare ma di non averlo fatto perché innocente e perchè in Brasile vive la sua famiglia. La scelta di recarsi in questo paese dopo l’evasione in Italia è legata la fatto che non è consentita l’estradizione per i reati che ho compiuto in Italia.
E proprio per questo motivo, Tosoni ribadisce che mai avrebbe potuto compiere un’azione del genere, in un posto, tra l’altro, dove tutti lo conoscono.
Tosoni ha detto di avere conosciuto Macchelli solo qualche giorno prima, dopo che l’uomo gli aveva cambiato 800 euro. Quindi gli aveva chiesto di convertire in valuta italiana quei 50 mila reais. Denaro che, secondo il monteclarense, avrebbe fatto scattare la trappola mortale.
Tosoni ha anche detto di avere paura per sé, perché essendo italiano, vittima di un pregiudizio da parte delle autorità brasiliane.
Sui quotidiani carioca, intanto, la notizia dell’arresto dell’italiano, è in prima pagina. Secondo il “Diario do nordeste”, già nella giornata odierna, “Max l’italiano”, così come era conosciuto a Fortaleza Tosoni, sarà trasferito in un carcere di Itaitinga. L’uomo, riferisce il giornale brasiliano, ha negato di essere l’assassino, ma per la polizianon ci sarebbe “alcun dubbio sulla sua partecipazione”. La versione di Tosoini data agli inquirenti è stata definita “fantasy” così come qundo il 28enne bresciano ha detto “di essere stato una vittima dell’episodio e non uno degli autori delle esecuzioni”.

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