Raid al “Dietro le Quinte”, indagate due mamme
Avrebbero organizzato la spedizione punitiva per vendicare l'allontanamento dei due figli, di 17 e 21 anni, dal locale. Denunciate in tutto 12 persone.
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(red.) Ci sono anche due mamme tra le 12 persone denunciate dalla polizia di Brescia per il raid notturno al “Dietro le Quinte” di via Stretta, in città.
Anzi, la “mente” organizzativa della spedizione punitiva sarebbero proprio le due donne, i cui figli, di 17 e 21 anni, sarebbero stati allontanati dal locale perché davano problemi.
Le genitrici avrebbero quindi organizzato il piano di vendetta andato in scena la notte tra il 12 e il 13 gennaio quando una trentina di persone, di età compresa tra i 30 ed i 50 anni, si recò davanti alla discoteca intenzionata a “dare una lezione” a chi aveva cacciato i ragazzi dal locale notturno. Armati di manganelli, bottiglie e oggetti contundenti avevano quindi assalito i bodyguard.
Una delle donne diede addirittura un ceffone ad un agente della questura, intervenuto per sedare la zuffa.
Per quell’episodio sono state denunciate a vario titolo per violenza e resistenza a pubblico ufficiale, lesioni aggravate e danneggiamento 12 persone, tra cui due mamme di 45 e 47 anni che abitano in provincia. Gli appartenenti al gruppo di “vendicatori” sono stati identificati grazie alle immagini di sorveglianza delle telecamere di sicurezza del locale.
Tra gli indagati ci sono alcuni appartenenti alla tifoseria del Brescia calcio: un 45enne e un 42enne già colpiti dal Daspo, il divieto di accesso agli stadi per incidenti allo stadio. Si tratta, come ha spiegato il questore Lucio Carluccio, di “tifosi vicini alla Curva Nord”.
Carluccio ha anche rimarcato il comportamento del gruppo di adulti e delle mamme che hanno organizzato e preso parte alla spedizione punitiva, parlando di “maleducazione e disaffezione educativa”. Gli indagati abitano a Calcinato, Castelcovati, Nuvolera, Vobarno, Chiari e Montichiari.
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