Campanato, “la mafia in tutta la Lombardia”

Così la presidente della Corte d'Appello di Brescia all'inaugurazione dell'anno giudiziario. "Sono i reati più gravi, perché incidono su vita e salute di tutti".

(red.) I tentacoli della piovra si stendono su tutta la Lombardia.
Lo ha confermato la presidente della Corte d’appello di Brescia, Graziana Campanato, nell’inaugurazione dell’anno accademico che si è tenuta sabato 26 gennaio. ” Tutta la Lombardia”, ha detto Campanato, “è ormai in mano a tutti i gruppi mafiosi, e i reati che vengono percepiti meno dai cittadini, ma che sono sintomatici di un malessere del vivere civile, sono proprio quelli governati dalla criminalità organizzata”.
Corruzione, concussione, frode comunitaria, processi informatici: sono tutti reati da monitorare. Campanato, poi, parlando del commercio illegale di rifiuti, ha sottolineato che “non sono reati che vanno a colpire solo determinati settori, ma incidono sulla nostra salute, sulla nostra vita, e per questo sono tanto e più gravi di quelli contro il patrimonio”.
In calo, invece, i furti. In generale, a Brescia si registra una riduzione delle pendenze: per la Corte d’appello si parla di un -8%, mentre la situazione resta pesante per gip e gup. Resta però il problema del carcere: Campanato auspica che la magistratura di sorveglianza sia sensibile sempre di più all’impiego di misure alternative per una pena davvero rieducativa.
Dal presidente dell’Ordine degli avvocati, Pierluigi Tirale, arriva infine l’allarme per il sottodimensionamento dell’organico. Negli uffici bresciani, infatti, manca un 30% dell’organico previsto e il 50% di quante persone servirebbero.

 

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