Caso Scaroni, ricorso per il tifoso picchiato

Dopo la sentenza in primo grado che ha assolto gli otto poliziotti parla il tifoso: "La “battaglia” non è finita, semmai è appena cominciata".

(red.) Ricorrerà in appello Paolo Scaroni, tifoso del Brescia selvaggiamente picchiato nel corso di una trasferta a Verona nel 2005. Dopo la sentenza di venerdì, dove il tribunale scaligero ha assolto in primo grado gli otto agenti della celere accusati del pestaggio, il supporter delle Rondinelle, reso invalido dalle percosse subite, ha inviato una lettera ai media, nella quale ribadisce che “La ‘battaglia’ non è finita, semmai è appena cominciata; abbiamo due armi potentissime, che nessuno ci può togliere, cuore e cervello: usiamole fino in fondo, per ristabilire la ragione e l’onestà! “.

Ecco il testo integrale giunto a quiBrescia.it
Sono Paolo Scaroni e, ancora una volta, chiedo un po’ della vostra attenzione e del vostro spazio, ringraziandovi da ora se vorrete concedermeli entrambi. Desidero ringraziare tutte le persone che ieri mi sono state vicine: i cittadini, la stampa, le istituzioni e il Brescia calcio. Più di tutti, concedetemelo, voglio ringraziare gli ultras di tutta Italia: quelli che erano a Verona venerdì, quelli che sono venuti nelle precedenti udienze e quelli che mi hanno testimoniato la loro solidarietà in altri modi.
Ringrazio di cuore i ragazzi del mio gruppo, Brescia 1911, per aver lottato per me e con me e per essere andati contro tutti in nome di un’amicizia vera; li ringrazio per aver sempre mantenuto un profilo basso e per aver accolto la richiesta mia e della mia famiglia di non lasciarsi trasportare dalla rabbia, anche nel caso in cui la sentenza fosse stata negativa per me (cosa che si è poi verificata). La cosa più facile ieri era lasciare libero sfogo alla rabbia e alla frustrazione represse a lungo in tutti questi anni; la cosa più difficile era rimanere lucidi e non fornire alcun pretesto perché qualcuno potesse dire: “gli Ultras hanno fatto casino” (e di provocazioni perché questo accadesse ieri ce ne sono state diverse).
Ieri, per quanto mi riguarda, hanno perso la giustizia e la verità; ieri hanno vinto gli ultras: tutti i gruppi, arrivati da tutta Italia, hanno dato prova di grande civiltà, rispettando la volontà espressa dalla mia famiglia di non prestare il fianco. Non è stato facile per me e non è stato facile per loro. Ieri lo Stato ha perso: abbiamo vinto noi!!!! Paolo Scaroni, cittadino cui hanno strappato un pezzo di vita ma che non ha perso la voglia di lottare.

P.S. Ieri e oggi ho ricevuto centinaia di messaggi (via telefono, mail e sul mio profilo Facebook) e in alcuni ho colto una nota di rassegnazione; per questo voglio dire a tutti: qui non si molla un cazzo! La “battaglia” non è finita, semmai è appena cominciata; abbiamo due armi potentissime, che nessuno ci può togliere, cuore e cervello: usiamole fino in fondo, per ristabilire la Ragione e l’Onestà!

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.