Omicidio Donegani, all’asta la casa di Gatti

L'appartamento al piano terra, dove abitavano Aldo Donegani e Luisa De Leo, uccisi e fatti a pezzi dal nipote Guglielmo Gatti nel 2005, rimane invece allo Stato.

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(red.) Disabitata dalla fine di luglio del 2005, la “villetta degli orrori” di via Ugolini 15 a Brescia, è ora stata messa all’asta. O meglio, il primo piano della casa, quello dove viveva Guglielmo Gatti che, nell’estate del 2005 uccise e fece a pezzi gli zii Aldo Donegani e Luisa De Leo, è sul mercato immobiliare.
Gatti, arrestato il 17 agosto dopo il ritrovamento di parte dei resti degli zii al passo del Vivione, non vi abita più da quella data.
La decisione di mettere all’incanto il primo piano dell’abitazione è venuta dalle parti civili al processo contro Gatti:  i parenti di Luisa De Leo, rappresentati dall’avvocato Giovanni Orlandi, cercano così di ottenere così il risarcimento da 400mila euro fissato dalla sentenza di condanna all’ergastolo.
L’ atto esecutivo ha fatto scattare il pignoramento nei confronti dei beni appartenenti a Gatti, la casa al primo piano in via Ugolini e un appartamento all’Aprica. Per quest’ultimo, 100 metri quadri in un condominio, l’asta giudiziaria è già stata aggiudicata alla fine del 2012.
Guglielmo Gatti, erede potenziale dei beni dello zio Aldo, non può infatti ottenere l’immobile a seguito delle sentenze che lo ha condannato all’ergastolo che lo rendono “indegno” all’eredità. L’appartamento degli zii invece per ora rimarrà allo Stato. L’omicida è ritenuto infatti  “indegno” e non può riceverlo in eredità.

 

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