Saldi al via, pochi soldi nelle tasche dei bresciani

Partono sabato, e per 60 giorni, le vendite ribassate di abbigliamento e calzature. Ma si calcola una riduzione del 15% del giro d'affari. A Brescia il budget medio è 139 euro.

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(red.) Il 5 gennaio, in Lombardia, e quindi anche a Brescia, prendo il via (per 60 giorni) i saldi invernali. E’ stato calcolato che ogni famiglia spenderà 359 euro per l’acquisto di capi d’abbigliamento ed accessori, per un valore complessivo di 5,6 miliardi di euro, pari al 18% del fatturato annuo del settore.
Queste le stime dell’Ufficio Studi della Confcommercio per i saldi invernali 2013 che inizieranno questo sabato, ad eccezione di Basilicata, Campania e Sicilia dove partiranno il 2 gennaio.
Secondo l’associazione, l’acquisto medio a persona nei saldi invernali sarà di 150 euro. A livello aggregato la stima dei saldi invernali 2013 vale 5,6 miliardi di euro. Abbigliamento e calzature rappresenteranno il 18% della spesa dei 25,5 milioni di famiglie italiane.
Secondo l’indagine“Le famiglie e le festività natalizie. Monza e Brianza e Lombardia. Dicembre 2012”, realizzata dalla Camera di Commercio di Monza e Brianza con il coordinamento scientifico di Ref-Ricerche e in collaborazione con DigiCamere, saranno le famiglie di Monza a spendere di più (157 euro il budget ad acquirente), diversamente da Varese (153), Bergamo (148 ) e Brescia (139).
Il 70% dei negozi, secondo i calcoli del Codacons, “di
fatto ha già applicando saldi sommersi, a dimostrazione della grave crisi che sta vivendo il commercio, i cui effetti si faranno sentire anche durante il periodo di sconti, con una riduzione delle vendite che si aggirerà attorno al -15%, e un budget che per i saldi invernali non supererà i 224 euro a famiglia”.
DECALOGO ANTITRUFFA Alcuni consigli utili per eveiatre di incappare in “fregature” dell’ultimo minuto, magari collegate alla fretta e alla voglia di accaparrarsi i capi desiderati ora in sconto. Sono alcuni dei consigli di Federconsumatori e Adusbef in tema di saldi.
1. Verificare prima della partenza dei saldi il prezzo pieno del prodotto che si intende comperare; se possibile fotografarlo con il telefono cellulare per avere una testimonianza certa. Solo in questo modo sarà possibile valutare la reale convenienza.
2. Non fermarsi mai davanti alla prima vetrina, girare più negozi, confrontare i prezzi e, in ogni caso, orientarsi verso beni o prodotti che servono veramente.
3. Diffidare dalle vetrine tappezzate dai manifesti (che non consentono di vedere la merce) o che reclamizzano sconti eccessivi, pari o superiori al 60%.
4. I prodotti venduti a saldo devono essere di fine stagione ma non di quelle passate. La merce di magazzino non può essere mescolata con i prodotti in saldo ma dovrà essere venduta separatamente.
5. Occhio al cartellino: su ogni prodotto deve essere indicato, obbligatoriamente ed in modo chiaro e leggibile, il vecchio prezzo, quello nuovo e il valore in percentuale dello sconto.
6. Non esiste l’obbligo di far provare i capi, ciò è a discrezione del negoziante. Diffidare comunque di capi di abbigliamento che si possono solo guardare ma non provare.
7. I commercianti in possesso del Pos hanno l’obbligo di accettare il pagamento con carte di credito o bancomat.
8. Conservare sempre lo scontrino quale prova di acquisto. Sarà prezioso in caso di merce fallata o non ‘conformè, in quanto obbliga il commerciante alla sostituzione o al rimborso di quanto pagato.
9. Le truffe devono essere subito denunciate ai vigili urbani, all’ufficio comunale per il commercio o ad una Associazione dei Consumatori.
10. Per non eccedere con le spese, in ogni caso, stabilire sempre un budget massimo per gli acquisti.

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