Cadavere nell’Adda, indagini nel Bresciano

Ancora senza nome la salma di un uomo rinvenuta all'altezza della diga Fara, nella Bergamasca. Unico segno distintivo un vistoso tatuaggio sul braccio sinistro.

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(red.) E’ giallo fitto sul ritorvamento di un cadavere, in avanzato stato di decomposizione per la lunga permanenza in acqua, ritovato nella Bergamasca oltre una settiman fa.
Le ricerce e le indagini per stabilire l’identità della vittima si sono estese anche nell’Ovest Bresciano, in particolare tra Palazzolo, Rovato e Rudiano.
Il ritrovamento della salma saponificata di un uomo,  è avvenuto all’altezza della diga Fara, nelle acque del fiume Adda.
Il cadavere dellos conosciuto presenta una esteso e vistoso tautaggio sul braccio sinistro, che raffigura una volpe alata.
Un particolare importante che potrebbe permettere di dare un nome alla persona.
Con il passare dei giorni e senza che alle forze dell’ordine siano giunte denunce di scomparsa, gli investigatori cminciano a propendere che possa trattrsi di un immigrato, forse dell’Est Europa, in Italia senza familiari.
A causa dello stato di decomposizione del cadavere, non è stato possibile rilevare le impronte digitali.
Dopo l’esame autoptico, che ha escluso forme di violenza sul corpo, la salma è stata collocata in una cella frigorifera del cimitero di Ciserano, in attesa di essere identificata.
La vittima è di sesso maschile, di età compresa tra i 30 e i 40 anni, altezza un metro e 73, carnagione chiara, capelli neri e dentatura regolare.

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