Morte agricoltore, si rafforza ipotesi suicidio

Secondo il medico legale della famiglia di Franco Bertola, trovato morto il 14 maggio in cascina ad Adro, non ci sarebbero segni di reazione da parte della vittima.

(red.) Secondo la perizia del medico legale che ha analizzato le ferite riscontrate sul corpo di Franco Bertola, l’agricoltore 63enne trovato morto il 14 maggio scorso nella sua cascina di Adro (Brescia), “Non esiste il benchè minimo cenno di reazione della vittima: né volontario, né involontario”.
Si rafforza dunque l’ipotesi di un suicidio e non di un efferato omicidio effettuato con l’utilizzo di una motosega.
Queste, almeno, le conclusioni del professor Carlo Torre, consulente della famiglia di Bertola.
Una relazione, quella del perito di parte che va nella stessa direzione di quella delle Procura di Brescia che non escludeva che per le ferite sul corpo del 63enne ci fosse compatibilità  con una condotta “sia etero sia autolesiva”.
Betola venne ritrovato dal fratello in un lago di sangue nei pressi del capanno degli attrezzi. Sul suo cadavere colpi mortali inferti con una roncola e con una motosega. La pista seguita inizialmente dagli inquirenti propendeva per un omicidio.
Ma ora la consulenza del perito della famiglia rimette tutto in discussione.

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