Leghisti con le scope al picchetto antisfratto

E' successo martedì a Coccaglio dove era in corso un presidio del Comitato e di Diritti per tutti a sostegno di una famiglia di immigrati. Provvedimento rinviato.

(red.) Nuovo picchetto antisfratto a Coccaglio (Brescia). Il Comitato provinciale contro gli sfratti e l’Associazione Diritti per tutti sono intervenuti, martedì mattina, per impedire l’esecuzione di un provvedimento coattivo ai danni di una famiglia di immigrati.
Tensioni durante il presidio dove era presente anche, secondo quanto riferisce Radio Onda D’Urto, un gruppo di esponenti della Lega Nord, “che si sono presentati con uno scopino verde e , mettendosi dietro alla poliza locale, hanno cominciato ad insultare e minacciare gli attivisti presenti”, almeno una quarantina. “La reazione”, riporta la radio antagonista, “è stata ferma ed immediata ed ha portato all’allontanamento dei  provocatori, costretti a ritirarsi con il loro scopino a pezzi”.
Successivamente, il picchetto si è spostato davanti al Comune per chiedere un intervento dell’Amministrazione e per dimostrare che  la controparte  non è  il piccolo proprietario dell’appartamento.
“Abderrahim”, viene spiegato, “vive a Coccaglio in provincia di Brescia,  ha lavorato come  carpentiere dal 1989 fino al 2009 quando la crisi dell’edilizia ha  falciato anche il suo posto di lavoro; nonostante fosse rimasto senza lavoro ha continuato a pagare 450 euro di affitto fino al 2011, poi non  ce l’ha più fatta ed è diventato vittima della morosità incolpevole  finendo sotto sfratto. Sua moglie è malata, emorragia subaracnoidea e  ischemia cerebrale, ha bisogno di costanti cure e soffre di terribili emicranie e perdite momentanee di conoscenza; il figlio maggiore di 18  anni, cresciuto in paese e fidanzato con una ragazza italiana, sta  cercando lavoro, inutilmente; l’altro figlio, quindicenne, frequenta la  scuola superiore e il più piccolo di 6 anni è in prima elementare a  Coccaglio”.
“Per loro”, spiegano anora gli attivisti, “l’amministrazione a guida leghista ha proposto solo il rimpatrio assistito”. Lo sfratto è stato rinviato al 13 febbraio.
Si è trattata della 41esima azione della campagna d’autunno “Stop agli sfratti”, iniziata il 10 settembre con l’occupazione dimostrativa dei prefabbricati dove alloggiavano gli operai della metropolitana a San Polo (Brescia) per chiedere di realizzarvi un centro di emergenza abitativa dove collocare le famiglie sfrattate.

 

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