Green Hill, la Procura interpella la Cassazione

Il pm Ambrogio Cassiani, titolare del fascicolo sui maltrattamenti di animali, ha impugnato il provvedimento del Riesame che ha revocato il sequestro dell'allevamento.

(red.) Va in Cassazione la sentenza del Riesame che, lo scorso 25 ottobre ha rievocato la misura del sequestro preventivo dell’allevamento di cani Green Hill a Montichiari (Brescia).
Il sostituto procuratore Ambrogio Cassiani ha infatti impugnato il provvedimento portandolo all’esame dei giudici supremi.
Secondo il tribunale della libertà non erano comprovati i maltrattamenti agli animali.
Dagli accertamenti emersi non sarebbe stata evidenziata la ripetitività degli episodi contestati dall’accusa e per la quale risultavano indagati i responsabili della struttura e un veterinario.
Non c’è prova dell’uccisione ingiustificata di alcune decine di cuccioli, per i quali, secndo i giudici del Riesame, non è provata la responsabilità della Green Hill.
Per il pm titolare del fascicolo sui maltrattamenti e sull’uccisione ingiustificata dei beagle e delle irregolarità amministrative contestate al sindaco Elena Zanola,  al comandante della Polizia locale del Comune della Bassa Orientale e ad un funzionario della Regione Lombardia, i rilievi effettuati nelle prime ispezioni non sarebbero stati effettuati in modo approfondito e da personale specializzato, inficiando così l’esito finale della valutazione.
Per Cassiani, poi, anche un solo episodio di maltrattamento degli animali costituisce un reato a consumazione continuata. Per gli animali affidati alle famiglie resta in vigore il sequestro probatorio disposto dal pm.

 

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