Brescia, arresti convalidati ai tre attivisti

I tre, due donne ed un uomo, fermati duranti i tafferugli di mercoledì nel corso dello sciopero nazionale. Sono stati scarcerati e sottoposti a obbligo di firma.

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(red.) Sono comparsi davanti al gip di Brescia, nella mattinata di giovedì, i tre bresciani, duedonne ed un uomo, tutti sulla trentina (e non studenti come inizialmente indicato) gravitanti, secondo gli inquirenti,  all’area anarchica e legati al Centro sociale 28 maggio di Rovato, arrestati mercoledì in via Triumplina in città dopo che avevano appiccato il fuoco ad una ventina copertoni, lanciati poi sulla carreggiata. I tre avevano anche disteso uno striscione lungo la strada.
Perquisite anche le abitazioni delle persone. La Digos ha rinvenuto materiale, come viene spiegato in una nota della Questura di Brescia, “comprovante la pianificazione del gesto”.
Gli arresti sono stati convalidati, ma i tre sono stati rimessi in libertà in attesa del processo, fissato per il 24 novembre. Devono rispondere di incendio doloso e interruzione di pubblico servizio. Tutti e tre sono sottoposti all’obbligo di firma bisettimanale alla polizia giudiziaria. Respinta la richiesta di arresti domiciliari richiesta dalla Procura.
Il bilancio complessivo dei tafferugli che si sono verificati mercoledì nel corso della manifestazione nazionale che si è svolta anche a Brescia è di 15 denunciati e una decina di contusi. Prosegue intanto, da parte degli attivisti appartenenti a Magazzino 47, a Diritti per tutti, al Movimento contro gli sfratti e al Collettivo studenti in lotta e senzatetto, l’occupazione dell’ex albergo Hotel Sirio che hanno eletto lo stabile, dismesso da otto anni, come “sede operativa” della protesta ad oltranza. Nuove iniziative sono state annunciate per sabato 17 novembre.

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