Cacciatori bresciani denunciati a Cosenza

Tre uomini, di cui uno senza licenza venatoria, sorpresi dalla Polizia Provinciale con centinaia di specie protette abbattute. Le carcasse anche nel freezer di un agriturismo.

(red.) Cacciatori e bracconieri. Sono stati denunciati per una serie di illeciti dalla polizia provinciale di Cosenza, tre bresciani, di cui uno, pluripregiudicato, senza licenza venatoria, che, in trasferta, hanno effettuato una vera e propria carneficina di uccelli.
Nel frigo dell’agriturismo che li ospitava, gli agenti hanno rinvenuto 827 uccelli protetti.
Ad insospettire la polizia provinciale calabrese l’elevato numero di cartucce trovate a terra vicino ad una piazzola dell’autostrada A3, in località Frassia del comune di Bisignano.
I tre cacciatori sono stati fermati e all’interno della loro Panda sono stati trovati 107 esemplari di specie protetta.
A seguito della successiva perquisizione nell’agriturismo dove soggiornavano, sono state rinvenute le carcasse di  cardellini, fringuelli, verzellini, verdoni e ballerine, tutte specie protette e quini non cacciabili.
Ma Cosenza non è l’unico caso di cacciatori bresciani in trasferta. Alcuni giorni fa, infatti, a  Lamezia Terme, in località ex Sir, quattro Guardie Ecozoofile hanno fermato tre bresciani che avevano nel loro carniere ben 87 volatili tra cui allodole, fringuelli e colombi, che sono stati sequestrati insieme a due fucili e cento munizioni.
Sempre lo scorso weekend le guardie Wwf hanno sorpreso due cacciatori di Brescia e due di Gussago con richiamo elettroacustico: sequestrati quattro richiami elettroacustici e 47 capi di fauna protetta (migliarini di palude, pispole, passero mattugia e ben 16 spioncelli) e i quattro fucili. Altre quattro denunce nel Bresciano in Val Sabbia (a Preseglie) il Wwf ha denunciato un altro cacciatore per uccellagione, omessa custodia d’arma, detenzione fauna protetta, sequestrate reti, archetti impressionante un sacchetto pieno di carcasse di volatili.

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