Maddalena, estradato il buttafuori di Torbole

A breve sarà in Italia Andrea Volonghi, il "terzo uomo" indagato per il duplice omicidio dei due imprenditori macedoni trovati cadavere il 15 ottobre 2011 a Brescia.

(red.) Tornerà in Italia, a giorni, Andrea Volonghi, l’ex buttafuori di Torbole Casaglia indicato come l’esecutore materiale del duplice omicidio degli imprenditori macedoni a Brescia.
L’uomo è indagato per concorso nell’uccisione di Hristo Uzunov e Ekrem Salija, uomini d’affari dell’Europa dell’Est trovati cadaveri in Maddalena il 15ottobre dello scorso anno, insieme con Daniele Saravini, ex poliziotto e sedicente promotore finanziario (che sarebbe anche la “mente” del piano ed il mandante degli omicidi) e l’ex appuntato dei carabinieri Luca Cerubini,  come l’esecutore materiale del delitto. Sulla testa della body guard era scattato un mandato di cattura internazionale.
La richiesta di estradizione del 38enne, individuato e fermato in Tunisa, nella località di Hammam Sousse, all’interno di un centro commerciale, il “Sinbad Center”, dove stava cercando di prelevare contanti da uno sportello bancomat, è stata accolta dalla Corte d’appello di Tunisi che ne ha riconosciuto la fondatezza e dato il parere favorevole al rimpatrio dell’uomo.
Il tribunale del Riesame di Brescia  aveva rigettato il ricorso contro il mandato di cattura internazionale emesso contro Volonghi, indicandolo come “un professionista del crimine” e anche “persona disposta a tutto e, in ultima analisi, totalmente priva di freni inibitori, rispetto al quale inevitabile è ritenere sussistente il pericolo di reiterazione del reato e l’adeguatezza della sola misura cautelare carceraria”.
I due uomini d’affari dell’Est, Hristo Uzunov ed Ekrem Salija, vennero uccisi perchè, secondo gli inquirenti, chiedevano la restituzione di 400mila euro, soldi versati per l’apertura delle pratiche per un centro commerciale a Skpojie, capitale della Macedonia. In realtà erano stati vittima di una maxi truffa, ordita, secondo quanto emerso nel corso delle indagini, proprio da Saravini, sedicente promotore finanziario.
Quando i due imprenditori si accorsero del raggiro, giunsero a Brescia per un incontro con l’ex poliziotto e Cerubini, ma vennero attirati in una trappola sulla Maddalena e lì freddati. I loro corpi, mummificati, vennero rinvenuti il 15 ottobre da una famiglia che stava raccogliendo castagne.
A breve sarà a processo con Cerubini, che ha scelto il rito abbreviato e sarà interrogato il 19 novembre con la formula della cross examination, e l’ex poliziotto Saravini, detenuto a  Cremona, che compariranno davanti alla Corte d’assise il prossimo 12 novembre.

 

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