Castrezzato, bloccato lo sfratto numero 21

Gli attivisti hanno impedito che una famiglia, padre, madre incinta di 7 mesi e bimba piccola, venisse allontanata da casa. Mercoledì altri tre picchetti in città e provincia.

(red.) Ventunesima azione della campagna d’autunno “Stop agli sfratti”, cominciata il 10 settembre. Martedì mattina, presto l’ufficiale giudiziario si è presentato a Castrezzato (Brescia),  per notificare l’avviso ad una famiglia composta dal padre, muratore che ha perso il lavoro per la crisi dell’edilizia, dalla moglie incinta di 7 mesi e da una bambina di 3 anni.
L’amministrazione comunale ha proposto come soluzione allo sfratto, secondo quanto riportano il Comitato provinciale contro gli sfratti e l’Associaizone Diritti per tutti, “la divisione della famiglia: madre e figlia in housing sociale e padre che si doveva  arrangiare, una scelta disumana ed inaccettabile”.
Una quarantina di attivisti ha bloccato lo sfratto, costringendo l’ufficiale a rinviare al prossimo 25 gennaio il provvediemnto e il comune  ad impegnarsi per trovare una soluzione.
“Il corpo a corpo con la crisi”, prosgeue la nota degli attivisti, “prosegue senza sosta, per ottenere una sospensione degli sfratti e  politiche abitative per garantire il diritto alla casa per tutti. Mercoledì  sono già stati fissati tre picchetti a Brescia (in via Revere  22 a San Polo), a Coccaglio (in Via Gramsci 13) ed a Ponte Zanano di Sarezzo (in via Petrarca 173, sopra l’Italmark). Anche in questo caso, viene spiegato, le famiglie sono vittime della morosità incolpevole ed hanno bambini piccoli.

 

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