Elhadji aveva una figlia: continua battaglia legale
Lo annunciano l'Associazione diritti per tutti e la comunità senegalese. A due anni di distanza dalla morte dell'uomo si fa avanti la compagna insieme alla bambina.
Più informazioni su
(red.) Nuova iniziativa legale per Elhadji.
L’Associazione Diritti per tutti e la comunità senegalese continuano la battaglia per ottenere giustizia per Saidou Gadiaga detto Elhadji, il senegalese morto il 12 dicembre del 2012 per un attacco d’asma non soccorso in tempo mentre era detenuto in una cella di sicurezza del Comando dei carabinieri di Brescia in quanto privo del permesso di soggiorno.
Nella vicenda, emerge un nuovo risvolto umano drammatico. “Una bambina di due anni, Miriam Habiba, non conoscerà il proprio padre”, ha sottolineato l’Associazione in una nota, “perchè è morto ingiustamente”. Gadiaga infatti, anche se non ne era a conoscenza, aveva avuto una figlia da una donna, Silvana Savina, che era andata incinta in una comunità vicino a Milano per problemi di alcolismo e che era stata per un lungo periodo isolata e senza rapporti con l’esterno. Quando Silvana, pienamente ristabilita e con un nuovo lavoro come operatrice socio-assistenziale, è tornata a Brescia per far sapere ad Elhadji della bambina, ha saputo la notizia.
“Ora”, è la promessa dell’associazione e della comunità, “anche a nome di Miriam Habiba, continua la battaglia per la verità e la giustizia”.
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.