Lonato, i vigili e lo “sciopero degli stivali”

Gli agenti della Locale si rifiutano di indossare i gambali in dotazione. "Pesanti e scomodi", impediscono i movimenti. Una lettera con le ragioni della protesta.

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(red.) A Lonato (Brescia) va in scena la “protesta degli stivali”. E ad inscenarla gli agenti della Polizia Locale che hanno deciso di non indossare le calzature della divisa d’ordinanza, definite “pesanti e scomode”. Si tratta di stivali “da motociclista” che i vigili dovrebbero calzare tutti i giorni per tutte le sei ore di servizio, sia che questo si svolga a piedi sia in auto.
Un’imposizione contro cui gli agenti si sono ribellati, facendo protocollare in Comune una lettera in cui affermano di non voler sottostare all’ordine. Il documento è stato inviato anche, per conoscenza, a tutti i capigruppo consiliari, alle rappresentanze sindacali, al sindaco Mario Bocchio, al segretario generale del Comune e al comandante Patrizio Tosoni.
I sei agenti sottolineano che la tuta da motociclista e gli allegati stivali alti fino al ginocchio impediscono i movimenti e rendono meno agevole l’attività in servizio.
Secondo i vigili tale tipo di calzatura sarebbe stata imposta solo per “soddisfare i gusti estetici del comandante”.
I poliziotti della Locale lamentano vari problemi di natura fisica e di salute insorti con l’utilizzo costante dei gambali. Tra questi gonfiore agli arti inferiori, micosi, problemi di circolazione.
Dal 31 agosto hanno quindi deciso di non indossare più gli stivali e di sottoporsi a visita dal medico del lavoro.
Dal Comando però viene sottolineato come si tratti di calzature a norma Uni-Iso, che fanno parte dell’equipaggiamento e che sono state adottate per la sicurezza dei vigili stessi.

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