Orzivecchi, sfratto bloccato dagli attivisti

A rischiare di perdere un tetto sulla testa anche una neonata, Khadija, nata qualche giorno fa. Il padre, che ha perso il lavoro, non è stato più in grado di pagare l'affitto.

(red.) Ha pochi giorni di vita, ma rischiava già di essere sfrattata. Così non è stato grazie al blocco del provvedimento ottenuto a seguito del presidio realizzato mercoledì mattina da una trentina di attivisti dell’Associazione Diritti per tutti e  del Comitato provinciale contro gli sfratti a Orzivecchi, nel Bresciano.
“Un bel regalo”, si legge in una nota di Radio Onda d’urto, “per dimostrare a Khadija che in questo mondo, nel quale si è appena affacciata, c’è anche umanità e non solo barbarie”. L’ufficiale giudiziario ha rinviato l’esecuzione dello sfratto esecutivo al prossimo 27 settembre. “Ora”, viene spiegato, “si avvierà la trattativa con  la giunta di Orzivecchi, dove abita la famiglia, per trovare una  soluzione dignitosa con il passaggio da casa a casa.
La storia del papà,  Hicham El Katiri, è quella di un lavoratore arrivato nel 2005 dal  Marocco per migliorare la propria condizione materiale: cinque anni  continuativi di occupazione come muratore nell’edilizia, poi la crisi ed  il licenziamento per mancanza di lavoro: il sussidio di disoccupazione e  poi nulla. Per sei anni l’affitto pagato regolarmente e poi la morosità  incolpevole e lo sfratto.
Una storia comune a tanti altri immigrati e lavoratori italiani, come testimoniano episodi simili già avvenuti nella nostra provincia nelle scorse settimane.

 

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