Appalti pubblici, azienda di Brescia “sospesa”

Arrestate tre persone per corruzione. Sono amministratori di altrettanti comuni emiliani che avrebbero affidato alle "solite ditte" i lavori di manutenzione strade.

(red.) Appalti assegnati a rotazione alle solite aziende che, per aggiudicarsi i lavori di manutenzione stradale dei Comuni di Castelfranco Emilia e Carpi, nel Modenese, garantivano rispettivamente al capo dell’ufficio tecnico e al geometra addetto al settore strade e segnaletica il 5% del valore dell’appalto. Gli agenti della prima sezione della squadra mobile di Modena hanno arrestato Nicola Rispoli, archietto di 47 anni già allontanato ad aprile dal municipio di Castelfranco dopo la perquisizione della polizia; Marco Prisciandaro, 44 anni, dipendente del Comune di Carpi; Giovanni Speria, imprenditore edile di 51 anni, titolare di una azienda di Modena. Le accuse per tutti sono corruzione e truffa, per gli amministratori pubblici anche turbata libertà degli incanti.
L’indagine, avviata nel novembre 2011 grazie a un esposto presentato da un imprenditore escluso dagli appalti, ha appurato un sistema di aggiudicazione a rotazione delle opere pubbliche che favoriva solo alcune ditte. La polizia ha accertato appalti truccati per un milione di euro nel corso del 2008, 2009, 2011 e 2012. Per tre aziende di Modena, Verona e Brescia è scattato il divieto temporaneo di lavorare per le pubbliche amministrazioni.
Tre i sequestri preventivi ammessi dal Gip Domenico Truppa su richiesta del pm Francesca Graziano, per un totale di circa 50.000 euro. I soldi erano a disposizione dei tre arrestati.
Nell’inchiesta sono indagati anche il socio amministratore di una società, l’impiegata di una ditta di segnaletica stradale, il consigliere di una nota cooperativa modenese e un ingegnere dipendente dell’Agenzia per l’Energia e lo sviluppo sostenibile.
In un caso, infatti, gli agenti della Mobile hanno accertato come Rispoli avrebbe favorito un’azienda nell’appalto di lavori per il fotovoltaico a Castelfranco. ”Si tratta di un’indagine importante”, ha spiegato il procuratore aggiunto di Modena, Lucia Musti. “La corruzione è un fenomeno che mette a rischio la legalità e l’economia del nostro Paese, scoraggiando gli imprenditori esteri a investire qui”.
Dopo aver appreso la notizia dell’arresto di un proprio dipendente, l’Amministrazione comunale di Carpi ha diffuso una breve nota in cui fa sapere che sta seguendo gli sviluppi della situazione e di ”attendere fiduciosa l’esito delle indagini della magistratura in merito ai reati contestati”. Per Stefania Gasparini, segretario provinciale Cisl-Fp, ”ammesso si sia in presenza di mele marce, il ‘cesto’ dei dipendenti pubblici è sano e contiene anticorpi capaci di contrastare l’illegalità.
Evitiamo che le manette scattate ai polsi di dipendenti comunali diventino il pretesto per scatenare l’ennesima crociata contro il pubblico impiego”.

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