Staminali, pazienti sul piede di guerra

Dopo lo stop alle cure imposto dall'Aifa, i familiari dei pazienti del dottor Davide Vannoni annunciano querele. Le terapie effettuate presso gli Spedali Civili di Brescia.

(red.) Sono pronti anche a sporgere delle vere e proprie denunce i familiari dei pazienti di Davide Vannoni, il medico che da diversi anni effettua trapianti di staminali adulte su persone affette da diverse patologie incurabili, dall’atrofia muscolare alla paralisi cerebrale.
L’iniziativa, spiega un articolo in uscita sul numero di questo giovedì di Panorama, viene dopo l’interruzione delle terapie decisa lo scorso maggio dall’Aifa, e il fallimento di vari appelli.
L’articolo ricostruisce la storia di alcuni pazienti. Le loro terapie, effettuate presso la struttura pubblica Spedali Civili di Brescia (l’ospedale ha spiegato da parte sua di avere rispettato tutte le normative), sono state somministrate appellandosi a un decreto del dicembre 2006 che disciplina le cure compassionevoli in mancanza di alternative collocandole al di fuori del normale iter di sperimentazione.
Il protocollo, che dunque è ancora privo dei riscontri clinici necessari a definirlo una vera ‘cura’, è stato fornito da una onlus, la Stamina Foundation del professor Davide Vannoni. All’inizio di maggio l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), dopo una perquisizione dei Nas, ha vietato la prosecuzione dei trattamenti muovendo una serie di contestazioni al metodo Stamina. Vannoni e i familiari dei pazienti, però, confortati dai loro progressi (mostrati anche dalle immagini pubblicate sul giornale e dai video disponibili in modalità Qr) ne chiedono invece il ripristino.

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