Dilaniato dalla motosega, non si esclude suicidio

(red.) Non sarebbe stato un incidente, ma, tra le ipotesi formulate dal medico legale, consulente della Procura, chiamato a dare risposte sulla morte di Franco Bertola, l’agricoltore 62enne di Adro (Brescia), trovato morto lo scorso 14 maggio nel magazzino degli attrezzi della sua cascina in via Valli, dilaniato da una sega elettrica, potrebbe essersi trattato di un omicidio o anche, di un suicidio.
E’ questa la conclusione cui è giunto il dottor Samuele Manzoni: un’ipotesi che riapre, clamorosamente, il caso che ha lasciato attonita un’intera comunità e che suscita ancora molti interrogativi.
Come ha fatto Bertola ha procurarsi quelle 11 ferite con la roncola e dai denti di una motosega? E perché scegliere di togliersi la vita in modo così atroce? Che la vicenda non fosse del tutto ascrivibile alla categoria dei delitti era emerso anche qualche giorno fa a seguito della consulenza di parte chiesta dal legale della famiglia di Bertola, ed effettuata dal professor Carlo Torre. Per il medico legale  la morte dell’agricoltore potrebbe essere derivata da “condotta sia etero sia autolesiva”.
Un altro punto al vaglio è quello che riguarda l’orario della morte: per il medico legale sarebbe avvenuta in una finestra temporale compresa “tra le  5,30 e le 8,30 del giorno 14 maggio 2012, con una centratura tra le ore 7 e le ore 8”.
E dagli accertamenti del Ris di Parma sui reperti inviati non sarebbero emerse tracce riferibili ad una colluttazione.