Fiamme Gialle in festa: in sei mesi presi 44 evasori

La Guardia di Finanza ha celebrato il 238esimo anniversario dalla fondazione. In cinque mesi scoperti 44 evasori totali, truffe e frodi milionarie nel Bresciano.

(red.) Con una sobria cerimonia interna, cui hanno preso parte gli Ufficiali, una rappresentanza di Finanzieri, Appuntati, Sovrintendenti ed Ispettori, i Comandanti dei Reparti esterni e una delegazione dell’associazione nazionale Finanzieri d’Italia della Provincia di Brescia, è stato celebrato nella Caserma “Leonessa” il 238esimo anniversario di fondazione delle Fiamme Gialle.
Dopo la lettura del messaggio del presidente della Repubblica, il comandante provinciale Bonifacio Bertetti ha ringraziato le Fiamme Gialle bresciane per la professionalità, la dedizione e la passione con cui svolgono quotidianamente i propri delicati compiti, qualità tanto più preziose nel particolare momento che vive il nostro Paese.
Intensa l’attività svolta da tutti i reparti nei primi cinque mesi dell’anno in corso, per contrastare l’elusione e l’evasione fiscale, gli illeciti in materia di spesa pubblica, la criminalità organizzata sotto il profilo patrimoniale, e tutelare il mercato dei capitali, dei beni e dei servizi.
Sotto il profilo dell’evasione fiscale, l’attenzione è stata focalizzata in particolare su economia sommersa, reati e frodi tributarie ed evasione internazionale, con l’accertamento di ricavi non dichiarati e costi non deducibili dal reddito imponibile per oltre 350 milioni di euro e di Iva evasa per oltre 74 milioni di Euro.
Dal 1° gennaio sono stati scoperti 44 evasori totali e paratotali, i quali hanno complessivamente occultato al fisco imponibili per 286 milioni di euro.
Tra questi si annoverano il gioielliere che aveva due negozi, uno a Gavardo e l’altro a Manerba del Garda, il quale, pur emettendo regolarmente gli scontrini fiscali per quattro anni consecutivi, non ha presentato la dichiarazione dei redditi. Così come i due professionisti scoperti dal Gruppo di Brescia, un avvocato e un commercialista, nei cui confronti è stata accertata la mancata dichiarazione di imponibili per 1 milione di euro ciascuno.
Dati significativi emergono dall’attività di contrasto alle più pericolose e dannose forme di frode fiscale: basti pensare che nel solo mese di maggio, la conclusione di 13 complesse verifiche ha portato a contestare redditi evasi per 62 milioni di Euro (2,4 milioni l’Iva non dichiarata e, dunque, non versata nelle casse erariali).
Tra i casi più significativi quelli scoperti dalla Tenenza di Manerbio, che ha constatato un’evasione di 2 milioni di euro realizzata da una ditta di Cigole, produttrice di pellets, che aveva una doppia contabilità e dal Nucleo di Polizia Tributaria di Brescia nei riguardi di due imprese di Lumezzane, operanti nel settore dei rottami metallici, le quali si servivano di fatture false emesse da società cosiddette “cartiere” (cioè non realmente operanti) per regolarizzare contabilmente gli acquisti di materie prime effettuati “in nero” (5 milioni di Euro di imponibile non dichiarato e circa 1 milione di Iva).
La Tenenza di Pisogne e quella di Gardone Val Trompia hanno scoperto una frode attraverso false fatture di imprese operanti nel settore dei rottami ferrosi (oltre 23 milioni di euro di redditi sottratti all’imposizione da imprese di Milano, Brescia, Calcinate, Offlaga e Pian Camuno per la Tenenza di Pisogne, e 18 milioni evasi da una sola società accertati dai Finanzieri di Gardone Val Trompia); mentre la Tenenza di Desenzano ha individuato un caso di frode internazionale attuato mediante una triangolazione fittizia con una società bulgara (1,6 milioni di euro i redditi non dichiarati e 300 mila euro l’Iva evasa).
Ma dati che inducono a riflettere sono anche quelli relativi ai lavoratori in nero scoperti, 94 (con 64 datori di lavoro verbalizzati), e alla percentuale di irregolarità riscontrate nel corso dei controlli sull’emissione di scontrini e ricevute fiscali: nel 38% dei casi siamo di fronte a mancate emissioni (1.145 su 3.010 controlli effettuati).
Anche in materia di spesa pubblica l’attività è stata intensa, con l’accertamento di oltre 500.000 euro di finanziamenti indebitamente percepiti.

 

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