Fusione Ponte di Legno- Temù: ok a referendum

La Commissione Affari Istituzionali della Regione ha dato il via libera alla consultazione per l'unificazione dei due Comuni. Verrà sentito anche il comitato contrario.

(red.) Via libera al referendum consultivo per la fusione tra i Comuni di Ponte di Legno e di Temù, in Valle Camonica a Brescia. Lo ha stabilito all’unanimità la Commissione Affari Istituzionali presieduta da Sante Zuffada che ha così accolto la richiesta dei rispettivi Consigli Comunali. “Nel frattempo”, ha annunciato il presidente Zuffada, “la Commissione riceverà in audizione i promotori della petizione che chiede di sospendere l’iter di fusione tra i due Comuni e che fanno riferimento al gruppo consiliare “Futuro Insieme” di Temù, cercando così di approfondire anche le ragioni della loro contrarietà”.
Prima di indire il referendum come da Statuto regionale, la Commissione aveva già provveduto a richiedere alla Provincia di Brescia e alla Comunità Montana il relativo parere di competenza. Gli archivi storici testimoniano che nel 1500 in Alta Valle Camonica esisteva già un unico Comune, che si divide poi in quattro differenti municipalità nel 1624 a causa di divergenti interessi sui terreni di pascolo: nacquero così Temù, Pontagna, Villa e Ponte di Legno.
Attualmente Ponte di Legno vanta 1771 abitanti, Temù 1085: in caso di fusione, la superficie complessiva del nuovo Comune, che manterrà il nome di Ponte di Legno, salirà a oltre 140 chilometri quadrati, uno dei più estesi dell’intera provincia di Brescia. Le ragioni della richiesta di fusione stanno nella necessità di individuare un più funzionale e ampio modello condiviso di offerta turistica del territorio sia nella stagione invernale che in quella estiva, con contemporaneo e consistente risparmio di spese connesse alla gestione degli enti.

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