Nei guai il ladro dei distributori automatici

Scassinava le macchinette di mezza città. Già in carcere per sei episodi, secondo la polizia Locale sarebbe il responsabile di un altro centinaio di casi.

Più informazioni su

(red.) In seguito ai numerosissimi episodi di furto con scasso di distributori automatici di bevande avvenuti in città nel corso del 2010 e 2011, la Locale di Brescia ha concluso le indagini individuando il responsabile, un uomo di 43 anni, nato e residente a Brescia, già noto per medesimi reati.
L’uomo, che ha dovuto rispondere di sei casi di furto, si ritiene sia responsabile di un altro centinaio di episodi simili. La frequenza degli scassi, avvenuti soprattutto presso all’Istituto per geometri N. Tartaglia, al settore lavori pubblici di via Marconi e al Museo di Scienze di via Ozanam, ha portato gli inquirenti, in accordo con la ditta fornitrice dei distributori, a posizionare telecamere sia interne che esterne ai locali presi maggiormente di mira arrivando quindi ad incrociare le immagini registrate alle attività di indagine della Locale.
Il 3 agosto 2011, il 43enne era stato fermato da un agente della Locale in borghese davanti ad un distributore automatico di sigarette in via Veneto. Alla richiesta dell’agente se fosse in possesso di moneta da cambiargli per acquistare le sigarette, l’uomo aveva mostrato un gruzzolo non indifferente di monete. Quasi contemporaneamente, dalla centrale operativa della Locale era arrivata la comunicazione di un furto al distributore di via Ozanam, per cui l’agente aveva deciso di controllarlo: l’uomo aveva due involucri di cellophane contenenti uno 173 e l’altro 54 monete.
Ciò considerato, due giorni dopo, il 5 agosto 2011, era stato emesso dal Pm un decreto di perquisizione della sua abitazione: gli indumenti trovati all’interno corrispondevano a quelli indossati dall’uomo ripreso dalle telecamere posizionate nei luoghi in cui erano avvenuti gli scassi.
Considerando, quindi, i precedenti dell’uomo, già denunciato per reati simili, l’elevata probabilità di altri reati simili a suo carico e la particolare intensità degli episodi, il Gip ha applicato la misura cautelare in carcere. Grazie all’attività di indagine, la Locale ha identificato e denunciato anche il complice.

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.