Il pecorino non era taroccato, via i sigilli

Le 103 forme di formaggio sequestrate ad un ambulante ligure durante i controlli effettuati nella fiera di San Faustino. Non era stato contraffatto il marchio Dop.

(red.) Erano autentiche e non contraffatte le 103 forme di pecorino finite sotto sigillo durante la fiera di san Faustino a Brescia, nel corso dei controlli effettuati dal Nucleo investigativo provinciale di Polizia Ambientale e Forestale del Corpo Forestale dello Stato.
Le preziose forme di formaggio erano state sequestrate ad un ambulante ligure. Ora sono “libere” e potranno tornare ad essere vendute nei mercati del Genovese e a Roma. Il prezioso prodotto, 300kg in tutto, non risultavano “taroccate”. Così ha stabilito il giudice delle indagini preliminari che, su richiesta del pm Carla Canaia, ha archiviato la vicenda.
Le forme di pecorino sono state conservate nelle celle frigorifere e quindi non hanno subito deterioramento.
Caduta quindi l’accusa formulata nei confronti del commerciante da parte del Nucleo provinciale di Polizia Ambientale e Forestale del Corpo Forestale dello Stato di avere contraffatto il marchio attribuendo al prodotto il bollino di qualità Dop.
Le forme, infatti, come è stato accertato, non riportavano il marchio registrato di Pecorino Sardo.
Era stato un cartello scritto a mano esposto sul banco che riportava la dicitura di “pecorino sardo” a far scattare i controlli, ma, sulle forme stesse, non vi era poi invece riportato il marchio di tutela del prodotto autentico.

 

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