“Un caso non macchi la scuola bresciana”

La dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale Maria Rosa Raimondi sull'arresto della maestra. ''Episodi riprovevoli, ma non si generalizzi il giudizio".

(red.) Un appello alla scuola, alla famiglia e alla società civile affinché si crei una nuova alleanza educativa: è quello arrivato dalla dirigente dell’Ufficio scolastico della provincia di Brescia, Maria Rosa Raimondi a commento dell’arresto della maestra 54enne a Capo di Ponte, in Valcamonica.
”Non ritengo di dover intervenire sul caso singolo, lascio questo compito alle autorità competenti”, ha dichiarato. “Casi come questo, però, non possono macchiare l’impegno e la professionalità degli oltre 13 mila docenti delle scuole bresciane”. ‘
“A volte i docenti sono costretti a lavorare in situazioni di stress e difficoltà oggettiva, di mancanza di rispetto”, ha continuato la dirigente Raimondi, “questo, però, non giustifica mai il ricorso alla violenza”. Raimondi ha parlato di ”casi riprovevoli e dolorosi”, di un ”senso di sconfitta”. L’importante, ha concluso Raimondi, è ”non generalizzare il giudizio sulla scuola bresciana, che non lo merita”.

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