Vobarno, 14enne picchiata da 4 coetanee

La ragazzina, che frequenta l'ultimo anno delle medie, ha riportato la frattura di una mano e lesioni al costato. Minacciata e presa a calci e pugni, si è rivolta ai carabinieri.

(red.) Il fenomeno del bullismo inizia già in tenera età. Per contrastare il fenomeno, giovedì, in Loggia è stato presentato il Patto locale per la sicurezza che coinvolge i quartieri di San Polo e Sanpolino ed è volto a contrastare questa emergenza. Episodi gravi, che spesso rimangono sommersi, anche per l’omertà delle stesse vittime che, per vergogna e paura, non denunciano i soprusi subiti dai propri coetanei.
Non è successo, per fortuna, così a Vobarno (Brescia), dove una ragazzina di 14 anni, presa di mira dalle sue compagne di classe per alcune rivalità “amorose”, è stata malmenata, ma ha avuto la forza di raccontare quanto accaduto. La giovane, a seguito del violento pestaggio, ha riportato la frattura di una mano e contusioni al costato.
Il “bel gesto” commesso dalle sue coetanee era anche stato sbandierato dalle stesse sul social network Facebook, comparendo in alcuni post, poi cancellati.
La ragazza vittima dell’aggressione frequenta la terza alle medie “Migliavacca” di Vobarno. L’episodio si è verificato nel cortile della scuola durante la ricreazione e sarebbe poi proseguito nel pomeriggio nei giardini pubblici di via Di Vittorio.
Prima è stata insultata, quindi presa per i capelli e colpita con calci e pugni da parte di quattro compagne di scuola, che non hanno esitato a minacciarla di morte, anche via web.
La prima fase della rissa era stata sedata grazie all’intervento di un insegnante, ma per le “bulle” si trattava solo del primo round.
Il secondo lo hanno messo in scena in strada, quando hanno incrociato la 14enne di ritorno dalla biblioteca. In questo caso, a salvarla dalla furia delle coetanee, l’intervento del fidanzato della sorella. Quindi la denuncia ai carabinieri. Il Consiglio di classe ha però deciso, verificati i fatti, di sospendere da scuola tutte e cinque le giovanissime coinvolte nella zuffa, attribuendo un solo giorno a quella aggredita.

 

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