La sposa ha un nome maschile, nozze saltate

(red.) Questo matrimonio non s’ha da fare. Ma, questa volta, non per la pavidità di un sacerdote come il manzoniano don Abbondio, ma perché sui documenti presentati dalla sposa in questione risultava un nome maschile.
E’ accaduto a Brescia presso l’auditorium Santa Giulia dove, attorno alle 10 di lunedì avrebbero dovuto celebrarsi, con rito civile, le nozze tra un bresciano e una bellissima ragazza di origini brasiliane.
Poco prima però che la cerimonia avesse inizio, nella sala si sono presentati, davanti ai nubendi, ai testimoni ed agli invitati, i vigili urbani che hanno interrotto la funzione e, dopo aver identificato la sposa, l’hanno accompagnata al comando di via Donegani.
Il matrimonio è saltato perché, da un controllo dell’anagrafe, è emerso non soltanto che la ragazza carioca era stata, un tempo, un uomo, ma anche che risultava clandestina sul territorio nazionale.
La sposa brasiliana, che abita in città, è stata indagata per violazione alle leggi sull’immigrazione ed ora rischia l’espulsione. In questo caso il don Rodrigo della situazione è la legislazione italiana.
Ancora da accertare se lo sposo fosse a conoscenza della situazione della fidanzata.
Lunedì è saltato anche un altro matrimonio, per irregolarità nella presentazione dei documenti da parte di un cittadino di nazionalità cinese.