Funerale di povertà per Assunta

La disabile 49enne uccisa dalla madre a San Polo. Nessun parente si è presentato per reclamare la salma della donna e il comune si farà carico delle esequie.

(red.) Sarà il comune di Brescia a farsi carico ed ad occuparsi delle sequie di assunta Arcieri, la 49enne disabile uccisa dalla madre Concetta Cottone il 29 dicembre scorso nella loro abitazione a San Polo.
Nessuno dei parenti della donna, infatti, si è presentato a reclamare la salma, ancora all’obitorio del Civiel e la Loggia ha deciso di sostenere le spese per i funerali. La sorella gemella della vittima, Antoniettà, affetta da problemi psichici, si trova in una struttura protetta in città, mentre la madre, 77 anni, è in carcere a Verziano.
L’anziana donna ha anche scritto una lettera alla figlia Antonietta, dicendole di non avere la possibilità di parlarle e di contattarla  e rassicurandola sulla sua situazione.
L’assessorato ai Servizi sociali guidato da Giorgio Maione ha deciso di intervenire predisponendo il cosiddetto “funerale di povertà”.
Non ancora fissata però la data dell’estremo saluto perché il magistrato che si occupa del caso, il sostituto procuratore Claudio Pinto, non ha ancora rilasciato il nullaosta per la sepoltura.
Manca anche il riconoscimento formale della vittima, di cui, molto probabilmente, sarà incaricato uno dei vicini di casa, dato che le tre donne non avevano contatti familiari né una rete di amicizie. Senza tale atto, infatti, il corpo di Assunta non può lasciare l’obitorio.

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