Maddalena, “Il terzo uomo disposto a tutto”

Respinto dal Riesame il ricorso contro il mandato di cattura internazionale a carico di Andrea Volonghi, indagato per l'omicidio dei due imprenditori macedoni.

(red.) Chi è il cosiddetto “terzo uomo”, indagato per il duplice omicidio degli imprenditori macedoni, avvenuto in Maddalena lo scorso giugno? “Un professionista del crimine” e anche “persona disposta a tutto e, in ultima analisi, totalmente priva di freni inibitori, rispetto al quale inevitabile è ritenere sussistente il pericolo di reiterazione del reato e l’adeguatezza della sola misura cautelare carceraria”.
Così viene descritta dai giudici del Tribunale del Riesame di Brescia la figura di Andrea Volonghi, il buttafuori di Torbole Casaglia ricercato per l’omicidio di due cittadini macedoni avvenuto a Brescia il 23 giugno scorso.
Il delitto, scoperto solo oltre tre mesi dopo, il 15 ottobre, da una famiglia che cercava castagne sul monte bresciano, sarebbe maturato nell’ambito di una maxi frode ai danni di due uomini d’affari stranieri, Hristo Uzunov ed Ekrem Salija.
Per il duplice omicidio sono finiti in carcere Daniele Saravini, ex poliziotto e sedicente promotore finanziario (che sarebbe anche la “mente” del piano ed il mandante degli omicidi) e l’ex appuntato dei carabinieri Luca Cerubini, per l´accusa, insieme con Volonghi, l’esecutore materiale del delitto. La body guard si troverebbe attualmente in Tunisia e sulla sua testa è scattato un mandato di cattura internazionale.
Il Tribunale della libertà di ha rigettato il ricorso contro il mandato di cattura internazionale emesso contro Volonghi spiegando, in 12 pagine, le motivazioni del respingimento. Per i giudici particolare rilevanza è costituita dalle telefonate intercorse tra gli altri due indagati e Volonghi, che non avrebbe “guadagnato” nulla nell’affare illecito progettato dagli altri due presunti complici, se non la somma pattuita per la “lezione” che avrebbe dovuto dare ai due imprenditori macedoni, e sarebbe proprio giunto dal paese nordafricano per eseguire il compito. Fattore che, secondo il Riesame, denota una pericolosità del soggetto e la possibilità che possa reiterare il reato.
Principale accusatore di Volonghi è l’ex carabiniere Cerubini che, secondo i giudici, è “non credibile quanto alla distribuzione delle responsabilità e alle modalità della condotta”, ma invece “attendibile nella parte in cui descrive la concorrente partecipazione del Volonghi”.

 

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