La mamma di San Polo davanti al gip

Concetta Cottone, la 76enne che ha giovedì ha ucciso la figlia disabile di 49, verrà ascoltata dal giudice in carcere. "Ero esasperata" avrebbe detto.

(red.) Disperazione, tanta. Paura del futuro, anche. Timore che il domani senza la madre che le aveva sempre accudite, vegliate e sorvegliate sarebbe stato peggiore di un’esistenza già difficile e complicata.
Concetta Cottone, la mamma 76enne di Brescia che giovedì mattina ha ucciso la figlia disabile di 49 anni nell’abitazione che condividevano a San Polo è attesa sabato mattina davanti al giudice per le indagini preliminari nel carcere di Verziano, dove si trova rinchiusa dopo l’omicidio.
Antonietta, la sorella gemella di Assunta Arceri, la vittima, si trova in una struttura protetta, in città. Era stata proprio lei, affetta anch’essa da disturbi psichici come la sorella, ma in misura più lieve, a chiamare le forze dell’ordine e raccontare sommariamente quanto accaduto.
Una vita segnata da disgrazie quella della famiglia composta dalle tre donne: negli anni ’80 un’altra figlia di Concetta, la minore, si era tolta la vita. Il padre delle tre ragazze se ne era andato tanto tempo fa lasciando la moglie a gestire una situazione familiare pesante. L’uomo è poi deceduto.
Il fatto di sangue si è consumato in un’abitazione di via Raffaello, al civico 194: secondo quanto emerso dalle indagini preliminari, Antonietta è del tutto estranea all’omicidio, mentre la 76enne fin da subito si è accollata ogni responsabilità, dando alla figlia il solo compito di avvisare la polizia da un telefono pubblico.
Concetta ha spiegato di essere esausta, stremata dalla malattia psichica della figlia, dai comportamenti vessatori di Assunta, che era appena stata dimessa dall’ospedale di Montichiari dove era stata ricoverata per una decina di giorni e sottoposta ad una nuova terapia.
Sul corpo della 49enne è stata disposta l’autopsia che potrà chiarire cosa abbia provocato la morte della donna, se i colpi di scopa alla testa, oppure il tentativo di soffocamento con un sacchetto di plastica o, forse ancora, un’ eccessiva quantità di medicinali ingeriti.
Il legale d’ufficio di Concetta, l’avvocato Maria Grazia Capitanio formulerà la richiesta al giudice che non venga applicata la custodia cautelare in carcere per l’età della donna (quasi 77 anni) e perché non sussite il pericolo di reiterazione del reato. Potrebbe essere richiesta anche un perizia psichiatrica sull’anziana madre.

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