Calcioscommesse, Doni ai domiciliari

L'ex capitano dell'Atalanta si trova in Alto Adige, in una casa di proprietà della moglie. Nelle prossime ore nuovi interrogatori agli altri indagati per le partite truccate.

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(red.) Dagli interrogatori di garanzia, limitati al contenuto dell’ordinanza di custodia cautelare, a quelli ‘investigativi’, dai quali potrebbero emergere altre novità oltre ai fatti che hanno portato in carcere il giocatore dell’Atalanta Cristiano Doni, che ha ottenuto sabato scorso gli arresti domiciliari in Alto Adige, e altre 16 persone.
Da martedì, infatti, davanti al procuratore di Cremona, Roberto Di Martino, compariranno il calciatore Alessandro Zamperini e quello del Piacenza, Carlo Gervasoni, già interrogati dopo l’arresto dal gip Guido Salvini.
Il giorno dopo sarà il turno dell’ex preparatore dei portieri del Ravenna, Nicola Santoni, e il 29 dell’ex di Juventus, Roma e Inter, Luigi Sartor, l’unico degli arrestati a non aver ancora risposto alle domande del giudice e il cui avvocato, Antonino Tuccari, si appresta a depositare un’istanza di scarcerazione ai giudici del Tribunale del riesame di Brescia.
Zamperini, il primo che sarà interrogato, dovrà approfondire anche quel tentativo di convincere, con un’offerta di 200mila euro, il giocatore del Gubbio Simone Farina a ‘taroccare’ l’incontro di Coppa Italia con il Cesena del 30 novembre scorso. Farina per tutta risposta lo denuncio’ alla Giustizia sportiva, ottenendo per questo anche l’interessamento del ct della Nazionale Cesare Prandelli.
Gervasoni, da parte sua, oltre ad ammettere la combine di Atalanta-Piacenza dell’11 marzo del 2011, che ha messo nei guai anche l’ex capitano dell’Atalanta Doni, ha raccontato davanti al gip di molte altre partite che avrebbe truccato a cominciare dal periodo in cui militava nell’Albinoleffe e avrebbe fatto il nome di altri 20-25 giocatori del ‘giro’ delle scommesse truccate.
Tutti argomenti che affronterà davanti al pm, desideroso di saperne di più.
L’ultimo a essere interrogato dal procuratore Di Martino in questa tornata sarà proprio l’atalantino (ed anche ex Brescia) Doni, l’11 gennaio del prossimo anno.
Doni, da sabato, è agli arresti domiciliari in Alto Adige, dove la moglie Ingrid possiede una casa. E’ uscito dal carcere perchè, secondo il gip Salvini, ”si sono ridimensionate le esigenze cautelari relative alla genuina acquisizione della prova” poichè ”si è avuta conferma della sussistenza degli episodi di frode sportiva di maggior rilievo”.
L’atalantino ha di fatto confessato e il suo comportamento ”appare segno di una riflessione e di resipiscenza in relazione all’attività di frode avvenuta al fin di facilitare la promozione dell’ Atalanta in serie A”.
La socieà orobica ha già espresso ”la propria fiducia nella magistratura e una volta concluso l’iter giudiziario si riserva di agire con tutta la necessaria fermezza, in ogni possibile sede, contro chiunque abbia danneggiato la sua storia, la sua immagine e la sua onorabilità”. Compreso, evidentemente, lo stesso Doni.

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