“Erika farà l’insegnante in Madagascar”

Lo ha annunciato don Mazzi che ha seguito la ragazza nel suo percorso di riabilitazione in una comunità del Bresciano. "Erika vuole che il padre si rifaccia una vita".

(red.) “Erika insegnerà in Madagascar”. Lo ha annunciato don Mazzi, che l’ha seguita negli anni trascorsi in comunità Exodus di Lonato (Brescia) dopo l’omicidio della madre e del fratello, in un’intervista al sito internet de La Stampa, in cui il sacerdote spiega il progetto.
Erika De Nardo, ora 26enne, il 21 febbraio 2001 insieme all’allora fidanzatino, Omar Favaro, uccise a coltellate la madre e il fratellino. E’ tornata libera lo scorso 5 dicembre. Condannata a 16 anni per duplice omicidio volontario aggravato, ha scontato la pena prima nel carcere minorile Beccaria di Milano e poi in quello di Verziano.
“Erika”, ha detto il sacerdote, “vorrebbe fare l’insegnante. Secondo me potrebbe farlo, per la sua storia, perchè‚ quando ha ucciso la madre e il fratello era alterata, non era lei. L’ho detto anche al magistrato. In Italia sarà difficile accontentarla: per questo voglio mandarla in Madagascar dove ci sono 600 bambini che hanno bisogno di essere alfabetizzati”. Don Mazzi ha anche rivelato una confidenza della ragazza: “A suo padre, con cui ha un rapporto straordinario”, ha raccontato, “ha detto: pensa papà, io che non sono capace di uccidere una mosca, ho ammazzato mia madre e mio fratello”.
“Erika”, ha proseguito don Mazzi, “vuole che suo padre si rifaccia una vita. E io spero di sposare suo papà. L’unico timore di suo padre è che Erika possa ricadere nella droga”.
Su un punto don Mazzi non ha dubbi: Erika non deve rivedere Omar. “Non voglio”, ha dice, “che Omar ed Erika si incontrino: tutti quelli che hanno a che fare con la tossicodipendenza sanno che chi ne è uscito non deve frequentare le persone con le quali ha commesso reati. Io non ce l’ho con Omar”.

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