Ugl, scritte intimidatorie in via Corsica

La vetrina della sede bresciana del sindacato imbrattata nuovamente. Menichini: "Chi lavora per il bene dei lavoratori e non per il proprio subisce attacchi".

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(red.) Nuovo attacco intimidatorio alla sede Bresciana del sindacato Ugl (Unione generale del lavoro).
Lo denuncia la segreteria del partito che, nella mattinata di venerdì, ha trovato sulla vetrina della sede in via Corsica a Brescia la scritta “Fascisti venduti assassini”, vergata con lo spray.
“Ancora una volta”, ha dichiarato il segretario Gianluigi Menichini, “chi lavora per il bene dei lavoratori e non per il proprio subisce intimidazioni ed attacchi”.
“Chi fa sindacato e non politica viene attaccato dai soliti facinorosi”, ha aggiunto il segretario che si trova nei locali della Ugl di Brescia insieme con le forze dell’ordine per lo svolgimento delle indagini”.
“Non posso che condannare chi opera in questo modo evidentemente pensando che la violenza sia la soluzione ad ogni problema. In questo momento in cui sta emergendo da parte di tutti la volontà di unire gli sforzi di tutte le sigle sindacali al fine di difendere i diritti dei lavoratori e delle persone oggi in palese difficoltà”, ha aggiunto Menichini.
“Non è accettabile subire nuovamente attacchi intimidatori di questo genere. In qualità di neo segretario UTL, coadiuvato da nuovo Direttivo Provinciale ,di fresca nomina, “ha detto, “sto concentrando gli sforzi al fine di creare una nuova unità sindacale reale, pur mantenendo chiare le caratteristiche di tutti”.
“Se poi la parola assassini si riferisce ai recenti fatti di Firenze”, ha concluso il segretario Utl, “non possiamo far altro che condannare quanto è successo a Firenze, chiaramente l’atto di uno psicopatico che nulla ha a che fare con il sindacato o con le preferenze politiche di alcuni. Collegare tali atti alla nostra organizzazione sindacale non è altro che una nuova dimostrazione, di ignoranza o peggi di problemi mentali.”
L’altro episodio ai danni della sede bresciana
si era verificato il 19 gennaio. Allora ad essere presa di mira, oltre all’Ugl, anche la Uil di via Vantini. In quell’occasione ignoti avevano vergato con lo spray bianco le parole “Servi dei padroni” e, come firma, il simbolo della falce e martello.

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