Cadavere nella valigia, trovato un coinquilino

Identificato dalla Polfer alla stazione centrale di Milano, l'uomo, 39 anni, indiano, è stato interrogato a lungo alla caserma Masotti. E' caccia agli altri compagni d'appartamento.

(red.) E’ stato identificato l’indiano ucciso e chiuso in una valigia trovato lunedì mattina all’alba nell’androne di un condominio di via Cremona a Brescia.
Servono ancora alcuni riscontri (impronte digitali e Afis) per decretare con assoluta certezza l’identità, ma pare oramai assodato che la vittima dell’efferato delitto, compiuto a colpi di coltello e mannaia, sia Bhupinder Singh, 34 anni, di nazionalità indiana.
Chi lo ha ucciso, pensando poi di occultarne il cadavere non aveva forse tenuto conto dell’altezza dell’uomo, alto quasi un metro e novanta che, difficilmente, sarebbe potuto stare in una valigia, sebbene di grandi dimensioni.
Da qui l’ipotesi che, visti alcuni tagli profondi all’altezza delle giunture, chi lo ha colpito a morte avesse poi deciso di farlo a pezzi, per renderlo più nascondibile  e meglio trasportabile. Ma qualcosa deve essere andato storto perché il macabro bagaglio è stato poi abbandonato sulle scale, accompagnato da una lunga scia di sangue che, dall’ultimo piano della palazzina, dove si trova l’appartamento affittato ad un immigrato indiano, ora irreperibile, arrivava sino al portone d’ingresso del civico 64/a.
L’identità del 34enne è stata ricavata dal tesserino di abbonamento dell’autobus rinvenuto nel portafoglio della vittima, all’interno pantaloni che indossava nel momento in cui è avvenuto il delitto.
In caserma sono stati sentiti i condomi del palazzo in cui vivono soprattutto starnieri (solo due le famiglie italiane). Tutti hanno riferito che nell’abitazione dell’ultimo piano, occupata da indiani, scoppiavano frequentemente liti e spesso si levavano grida e battibecchi.
La polizia ferroviaria, nella serata di lunedì è riuscita a rintracciare anche l’intestatatrio del contratto d’affitto dell’immobile, fermato alla stazione centrale di Milano. Si tratta di Manjinder Singh, 39 anni, che è stato ascoltato a lungo nella caserma Masotti dei carabinieri, alla presenza anche del pm che coordina le indagini, Leonardo Lesti.
Gli investigatori sperano di riuscire a risalire ai nomi dei cinque occupanti dell’appartamento, tutti, pare, di professione muratori, con il vizio dell’alcol, visti anche la sera di sabato litigare in strada e poi rifugiarsi in casa all’arrivo delle forze dell’ordine.
L’appartamento è stato posto sotto sequestro, e le indagini affidate ai carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale.

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