Green Hill, sciopero della fame a oltranza

Prosegue la manifestazione di protesta a Montichiari per chiedere la chiusura dell'allevamento di cani beagle destinati alla sperimentazione scientifica.

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(red.) Non demordono gli animalisti che a Montichiari (Brescia) hanno indetto lo sciopero della fame per protestare contro la Green Hill, azienda che alleva cani beagle destinati alla sperimentazione scientifica.
Giunti nella cittadina bresciana venerdì pomeriggio per consegnare al sindaco Elena Zanola le circa 17mila firme raccolte per chiedere la chiusura della fabbrica di cavie, un gruppetto di manifestanti, nove persone, ha deciso di iniziare il digiuno a oltranza.
Gli animalisti hanno annunciato l’intenzione di restare a dormire all’addiaccio, nel piazzale antistante il municipio, dopo che i vigili, nella mattinata di sabato, hanno provveduto a transennare il portico.
Nel frattempo, a Montichiari sono giunti altri attivisti da Roma, Firenze, Pordenone, Modena, Bergamo, Pisa. Rispetto a questa forma di protesta, però, il comitato “Montichiari Contro Green Hill” ha preso le distanze dagli attivisti che sono in sciopero della fame e che occupano il piazzale del comune.
L’assedio fisico (con la manifestazione a Montichiari degli attivisti che hanno indetto lo sciopero della fame) e mediatico (giornali, televisioni e servizi denuncia su Striscia la notizia) sul caso Green Hill hanno portato alcuni fornitori dell’allevamento di cani beagle a prendere le distanze dall’azienda.
Tra queste, come riferisce il gruppo “Salviamo i cani di Green Hill”, c’è la ditta Porrini Franco di Lonate Pozzolo (Varese) ha fornito per anni l’allevamento Green Hill con il truciolare Allspan, di origine tedesca, di cui è importatrice e distributrice in Italia.
“Di fronte alla pressione”, si legge sul sito degli animalisti, “l’azienda ha deciso di non collaborare più con questo allevamento e non fornire più il suo truciolare, utilizzato per pulire i box dei cani. Al suo posto, sperando di passare inosservata,da qualche mese ha cominciato la fornitura un’altra ditta”.
“Dopo mesi di silenzio”, scrivono gli attivisti, “la ditta Porrini ha recentemente cominciato a rispondere alle mail di protesta con una lettera standard nella quale afferma di non avere più legami con l’allevamento di Montichiari”. “La lettera”, viene spiegato, “è stata scritta anche a noi, chiedendo di essere tolti dalla lista dei fornitori e non avere più problemi. La Porrini dice di avere fatto una scelta etica e di non accettare più collaborazioni con Green Hill”.

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