Truffe milionarie, arrestato faccendiere

Francesco Tartamella, oltre ad aver falsificato fatture ed evaso l'Iva, sarebbe un personaggio di primo piano nella vicenda Cottarelli-Marino

Più informazioni su

(red.) Avrebbe organizzato truffe milionarie e sarebbe stato anche uno dei protagonisti della vicenda Cottarelli-Marino, dove tre persone vennero uccise nella propria taverna di casa, per un giro d’affari con molti contorni ancora oscuri.
La Guardia di Finanza di Piacenza lo scorso 10 novembre ha arrestato Francesco Tartamella, un faccendiere originario di Trapani che svolgeva le sue attività nel nord Italia. L’uomo è finito in carcere dopo tre anni di indagini della procura di Brescia, nell’ambito dell’operazione “Gold coil”, portata a termine della fiamme gialle.
Secondo l’accusa l’uomo avrebbe utilizzato due società fasulle, con altrettanti prestanome residenti nella nostra provincia, per evadere milioni di euro al fisco attraverso un giro di fatture false. Ma non solo. Le due aziende avrebbero comprato merci per quattro milioni di euro, senza mai saldare i fornitori. La Finanza ha anche posto sotto sequestro alcuni beni del siciliano, per un valore di tre milioni di euro: appartamenti, auto e una villa.
Come funzionava il raggiro? Attraverso la Gemox Srl, azienda bresciana, Tartamella aveva acquistato dalla Dei Srl di Piacenza cavi elettrici in rame per quattro milioni di euro. La Gemox aveva ceduto il materiale alla Easyelettric, altra società bresciana intestata ad un prestanome, che lo aveva venduto a diversi acquirenti emettendo regolare fattura.
La contabilità però veniva distrutta e le due aziende, cui successivamente se n’è aggiunta una terza, dichiaravano fallimento. In questo modo chi aveva venduto regolarmente il materiale diventava creditore per quattro milioni di euro di una società inghiottita nel nulla, mentre chi aveva rivenduto la merce tratteneva il denaro che avrebbe dovuto versare all’erario per l’Iva e le tasse.
Secondo il procuratore aggiunto Fabio Salamone, inoltre, Francesco Tartamella sarebbe coinvolto nella vicenda della strage dei Cottarelli, la famiglia trucidata a Urago Mella nell’agosto del 2006. Per i procuratori bresciani, infatti, fu proprio il faccendiere siciliano a presentare Angelo Cottarelli ai cugini Marino. “Tartamella”, ha detto Salamone, “potrebbe aver messo in contatto i cugini Marino con i Cottarelli e aver scaricato su Angelo la responsabilità di azioni che lui stesso avrebbe commesso”.

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.