Morte in corsia, supplemento di indagine

Approfondimenti sulla vicenda di Stefano Corsi il 39enne di Carpenedolo deceduto a Montichiari dopo la somministrazione di una dose di calmante.

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(red.) Non viene archiviato il caso della morte di Stefano Corsi, il 39enne padre di famiglia di Carpenedolo, morto lo scorso 29 aprile dopo il ricovero all’ospedale di Montichiari in preda ad un attacco d’ira e dopo essere stato sottoposto ad un’iniezione di calmante.
Un supplemento di indagine sulla vicenda è stato chiesto al giudice delle indagini preliminari Marco Cucchetto, che ha concesso altri quattro mesi  al pm Alberto Rossi per fare chiarezza sulle circostanze che hanno condotto al decesso dell’uomo.
In particolare, verranno approfonditi i tempi e i modi della somministrazione di farmaci alla quale è stato sottoposto il 39enne di Carpenedolo che era in cura da uno psichiatra.
La sera del 29 aprile, Corsi venne colto da una crisi di nervi, la moglie e la sorella dell’uomo, sentendosi pesantemente minacciate, richiesero l’intervento delle forze dell’ordine che giunsero all’indirizzo della famiglia con i sanitari del 118. All’uomo venne somministrata una dose di calmante, ma subito dopo il ricovero al nosocomio monteclarense, si verificò il decesso.

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