Altre scosse nell’Alto Garda

(red.) Altre scosse di terremoto nella zona dell’Alto Garda bresciano. La terra ha tremato ancora, dopo il sisma avvertito lo scorso 29 ottobre tra Verona e Trento, lunedì sera, a sud del monte Baldo.
Tre le scosse, tra le 22,11 e le 23,47 di magnitudo 3.4, 3.1 e 2.4 della scala Richter. Nessun danno a cose e persone.
E mentre il sisma è stato avvertito più intensamente sulle sponde veronesi e trentine del Benaco, con decine di chiamate ai vigili del fuoco da parte di persone spaventate, nel Bresciano a preoccupare maggiormente è la stabilità del monte Comer a Gargnano dopo il distacco di alcuni massi rocciosi dalla montagna sita sopra la frazione collinare di Muslone e in località San Giacomo.
Un blocco di pietra da 1500 metri cubi si erge come una spada di Damocle su una trentina di abitazioni. E’ stata disposta anche la chiusura notturna della strada per Muslone (dalle 22 alle 6), il cui accesso è consentito solo ai residenti mentre l’area è controllata non stop dai vigili urbani.
Il blocco roccioso pericolante di 50 metri per 12, viene monitorato 24 ore su 24 da un geofono, un sensore atto a rilevare movimenti del suolo o onde sismiche. L’elemento sensibile è simile ad un microfono, capace però di rilevare frequenze molto basse, anche di pochi Hertz.
Non solo: martedì è stato posizionato anche
un sistema radar per monitorare la montagna intanto che gli operai specializzati sono impegnati (a partire da questo mercoledì) a rimuovere i sassi precipitati la scorsa settimana e bloccati sulle barriere paramassi.