In fin di vita nelle acque del Garda

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gardoneriviera.jpgDue ragazzi son finiti nel lago da un pedalò e hanno rischiato di annegare.

(red.) Due ragazzi di vent'anni hanno rischiato di annegare mercoledì pomeriggio nel Lago di Garda, e sono stati salvati quando erano già in arresto cardiaco. Ora lottano per sopravvivere in ospedale.
Attorno alle 16, a Moniga in provincia di Brescia, tre giovani amici di origine asiatica residenti a Ghedi si trovavano a bordo di un pedalò, affittato sulla spiaggia accanto al porto e si erano allontanati dalla riva di alcune decine di metri.
Sulla strada del ritorno Alì Waqas, meccanico apprendista di 21 anni di origine pakistana, si è tuffato in acqua, attaccandosi a una cima e facendosi trainare. Ma a un certo punto ha perso l'appiglio e, non sapendo nuotare, è entrato nel panico: andava giù senza riuscire a riemergere.
Kumar Depak, operaio indiano di 28 anni, si è allora buttato nel tentativo di salvarlo, ma così ha messo in pericolo anche la propria vita.
Le urla e le richieste di soccorso lanciate dal terzo immigrato rimasto sul moscone, di nome Tamur, hanno fortunatamente attirato l'attenzione di alcune persone che si trovavano in spiaggia.
Marco Pedroni e Marco Ferrari, due dipendenti di un'azienda per la manutenzione delle barche che stavano arrivando a bordo di un natante, si sono tuffati e hanno raggiunto il pedalò recuperando Waqas sott'acqua. Un turista tedesco ha indossato maschera e boccaglio e s'è gettato nel lago riuscendo a raggiungere anche Kumar, che giaceva privo di conoscenza a una profondità di alcuni metri. Altri hanno chiamato il 118.
Quando sono giunti sul posto i soccorsi di Brescia con l'eliambulanza le due vittime erano in arresto cardiaco, ma i sanitari sono riusciti a far riprendere il battito con un intervento di rianimazione eseguito sul posto e che è durato circa un'ora. I due sono ora ricoverati in gravissime condizioni nell'ospedale di Desenzano nel reparto di rianimazione. Sono in uno stato di coma post-anossico, con alterazioni delle funzioni cardiocircolatorie ed emocoagulative dovute alla caduta in acqua.
Sono intervenuti nei soccorsi anche la Guardia costiera, la Guardia di finanza con le motovedette, i carabinieri di Manerba e la polizia municipale.

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