Pedofilia in seminario, un arresto

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In manette il vicerettore don Marco Baresi. Avrebbe abusato di un 14enne.


(red.) Abuso sessuale ai danni di un 14enne e detenzione di materiale pedopornografico. Martedì mattina gli agenti della squadra mobile della Questura, eseguendo un ordine di custodia cautelare emesso dal gip Silvia Milesi del tribunale di Brescia su richiesta del pubblico ministero Simone Marcon, hanno arrestato don Marco Baresi, 38enne sacerdote di Chiari, il vicerettore del seminario vescovile della diocesi cittadina.
Secondo le indagini della polizia, coperte dal più assoluto riserbo, il sacerdote avrebbe abusato di uno studente della struttura diocesana di via Bollani, a Mompiano: si tratta di un ragazzo ex ospite del convitto, che quest'estate avrebbe confessato a una psicologa e poi alla polizia una triste storia di abusi sessuali subiti oltre tre anni fa quando aveva solo 14 anni.
E' dalla scorsa estate che la polizia e la magistratura stanno indagando sulla vicenda: secondo indiscrezioni anche don Baresi è stato sentito dagli inquirenti, ma ha sempre negato con forza ogni coinvolgimento. Il suo arresto con l'accusa di violenza sessuale aggravata è forse dovuto alla necessità della Procura di evitare un possibile inquinamento delle prove. Il materiale pedopornografico scaricato da internet sarebbe stato trovato su un computer durante una perquisizione nello studio del sacerdote.
La curia bresciana – che era probabilmente informata delle indagini in corso – non ha commentato a caldo: "Non abbiamo ancora letto le motivazioni dell’arresto – ha detto in un primo momento il responsabile dell’ufficio diocesano per le comunicazioni, don Adriano Bianchi – stiamo verificando che cosa è successo". Nel pomeriggio di martedì è stato però emesso un comunicato con la posizione del vescovo monsignor Luciano Monari (leggi qui).
"La situazione mi lascia assolutamente allibito, mi è mancato il fiato quando me l'hanno detto, – ha riferito dal canto suo l'amministratore laico del seminario vescovile di Brescia, Mario Sberna, presidente dell'Associazione nazionale famiglie numerose. – E' un fatto fuori da ogni pensiero, conosco l'ambiente e la persona e questo è impensabile".

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