Bimbo nel cassonetto, le indagini

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Si cercano testimoni tra i camionisti che sostano vicino al cimitero di Pralboino.


(red.) Le indagini sull’abbandono del piccolo Luca Marino in un cassonetto di Pralboino (leggi la notizia), proseguono a ritmo serrato, anche se le probabilità di arrivare alla mano che ha compiuto il gesto si affievoliscono sempre più. Gli investigatori ora stanno passando al setaccio i documenti anagrafici degli immigrati residenti in un raggio di 50 chilometri, ritenuta la distanza massima che avrebbe potuto percorrere dal parto all’abbandono,l’autore (o l'autrice) del crudele gesto.
I carabinieri stanno visitando le aziende agricole della Bassa, nelle province di Brescia, ma anche Mantova e Cremona, che danno lavoro a famiglie di pakistani e indiani. Sotto sorveglianza, nelle stesse zone, anche i luoghi frequentati da immigrati, come call center e negozi di kebab.
Un ruolo chiave potrebbero averlo anche gli autotrasportatori che sono soliti parcheggiare dalle parti del cimitero di Pralboino i loro camion in attesa dell’apertura delle aziende. I carabinieri hanno infatti rivolto un appello a quanti si fossero trovati in zona nella notte tra giovedì e venerdì, e avessero assistito alla scena senza sapere che nel sacchetto buttato nel cassonetto c’era un bimbo.
Altri particolari decisivi, inoltre, potrebbero arrivare dall’esame sui reperti al vaglio della scientifica, dalle impronte raccolte sul cassonetto e sul panno in cui era stato avvolto il neonato, dal sangue della mamma rinvenuto sul corpo del povero bimbo.

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